Iginio Ugo Tarchetti e la  Scapigliatura

                     sito letterario di Francesca Santucci

 

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Iniziative su  Iginio Ugo  Tarchetti

 

 

I POETI D’ASSALTO SARANNO PRESENTI ALLA
XI BIENNALE DI POESIA DI ALESSANDRIA
Sabato pomeriggio 9 Novembre 2002, in Palazzo Guasco (detta “Piazza dei Poeti”)
CON L’INTENZIONE DI PORRE TRE QUESITI TERRIBILI con cui avviare una discussione, ma potrebbe andar bene anche un puro e semplice litigio dal vago sapore culturale, quindi si crede opportuno
anticiparli.
1 NELLA SOCIETÁ ATTUALE, I POETI SONO UTILI A QUALCOSA?
2 RIESCONO A SOPRAVVIVERE E/O AD ETERNARSI FACENDO POESIA?
3 VALE LA PENA DI INTITOLARE UNA VIA CITTADINA AD UN POETA?
Non s’attendono delle risposte, quanto piuttosto degli atti concreti ed a questo proposito è bene ricordare che la Città di Alessandria non ha nessuna Via cittadina intitolata a poeti alessandrini di notorietà internazionale quali RINA FACCIO, forse meglio conosciuta come SIBILLA ALERAMO (Alessandria, 14 Agosto 1876 – Roma, 13 Gennaio 1960), e IGINIO “UGO” TARCHETTI (San Salvatore Monferrato, AL, 29 Giugno 1841 – Milano, 25 Marzo 1869), pur se giova sapere che attualmente vi sono due proposte per la Aleramo ed una per Tarchetti depositate presso la Commissione Toponomastica del Comune di Alessandria (inviate adesioni, sono utili e gradite).
Comunque vada, però questi poeti sarebbero stati dimenticati ancora per un bel pezzo, se non fosse stato per il cinema, dove i nostri stanno uno pari con il recente “Un viaggio chiamato amore” per la regia di Michele Placido e “Passione d’amore” del 1981 per la regia di Ettore Scola (da “Fosca”, romanzo autobiografico del Tarchetti).
Tuttavia, mentre della Aleramo stanno ristampando tutte le opere, quelle del celebre “Scapigliato” sarebbero introvabili se con pazienza e dedizione la poetessa FRANCESCA SANTUCCI (vive in Lombardia) non le avesse disponibili (poesie e prose), permettendo gentilmente ai navigatori internettiani di scaricarle gratuitamente dal suo sito
http://www.letteraturaalfemminile.it/iginiougotarchetti.htmcercate il link dedicato).
UN PROGETTO PER USARE LA POESIA
I “Poeti d’Assalto” non esistono anche se in realtà agiscono da tempo, poiché sono una pura invenzione letteraria creata nel Duemila dallo sceneggiatore e autore alessandrino Claudio Braggio, il quale ha scritto appositamente la silloge ”Il lato buffo del poeta”, letta ed interpretata molte volte, anche in abbinamento a poesie scelte dei (veri) poeti alessandrini Laura Mazzarello e Aldino Leoni (Presidente della Biennale di Poesia).
Un’invenzione divenuta concreta già in sei diverse occasioni, ovvero nel corso di eventi promossi dalla Biennale di Poesia di Alessandria oppure curati dall’associazione culturale Settima Arte di Alessandria, con la partecipazione di giovani alessandrini attori teatrali professionisti, ovvero soprattutto Monica Massone (la prima e più  incisiva interprete) che ha agito da sola in tre occasioni ed una volta in coppia con Enzo Buarnè, senza dimenticare una lettura affrontata dal solo Riccardo Testa.
V’è stata anche una simpatica lettura con un’interpretazione curata dalle affascinanti vincitrici di concorsi di bellezza, Alice Graci e Lara Dell’Oro (tutte e due di Alessandria).
Esiste una versione cinematografica, ovvero il cortometraggio “La poesia è un’arma impropria?”, per la regia di Franco Masselli, prodotto dalla Era. Et. srl di Alessandria, interpretato da altre “poetesse d’assalto”, le attrici alessandrine Patrizia Viglianti e Claudia Ferrari, coadiuvate dall’“editore ambulante” Bruno Gambarotta.
E’ allo studio una versione teatrale, che forse sarà curata dal regista Hermes Beltrame, il quale assieme a Giuseppe Patris (ambedue alessandrini) ha già seguito l’organizzazione di una delle serate dei “Poeti d’Assalto”.

MANIFESTO POETICO DEI POETI D’ASSALTO

1 Per noi Poeti d’Assalto ben vengano le poesie stampate su libri e riviste e volantini da infilare nelle buche delle lettere oppure appiccicate come gli appelli del “chi l’ha visto?” sulle bottiglie del latte (preferibilmente quello scremato).
2 Sempre noi Poeti che amiamo dirci d’Assalto auspichiamo che si facciano pubbliche declamazioni in serate conviviali ed in ritrovi notturni anche equivoci senza dimenticare quei sacri luoghi di culto della parola che sono i teatri.
3 Siano lanciati a getto continuo versi poetici attraverso
l’etere immaginario e immaginifico radiofonico e televisivo che sia.
4 Ci si appropri di siti più o meno specifici siano essi reali o internettiani.
5 Maggior gioia sarebbe fare della poesia un bel gioco in cui coinvolgere bimbi dalla spontanea vena artistica ed adulti dalla spassionata ricerca espressiva.
6 Teniamo d’occhio offerte tecnologiche e nuove tecniche ed i loro ribassi stagionali oltre che i sistemi di comunicazione sciolti o integrati.
7 Offriamo credito alla poesia anzi ad ogni singola poesia interrogandoci su qual valore effettivamente possa avere proponendo un’immediata conversione di ogni componimento in moneta corrente sia
essa nota col nome di Euro, Dollaro o Yen.
8 Nell’alto nome della qualità e per l’orgoglio di sapere ogni singolo pezzo prodotto originato dal sapiente uso di versi quinquinari oppure liberi o in rima baciata ci pronunciamo per l’istituzione del marchio D.P.O.C.G. che vuol significare Denominazione Poetica di
Origine Controllata e Garantita.
9 Siamo per una poesia che entra in tutte le case e da queste quotidianamente esce diramandosi per i luoghi frequentati dalle masse e per quelli che dovreste proprio conoscere a patto che poi li lasciate così come li avete trovati.
10 Poesia di città e di alta montagna oppure poesia delle
periferie e delle immense pianure oppure dei deserti e delle fogne e delle piazze e delle autofficine e del cielo e del fuoco e poesia che traspira dalla pelle e che permea la mente lasciando chiari segni e residui biodegradabili.
11 Poesia multimediale e poesia da contenere anche quando incontenibile nei temi e nell’esibizione ma comunque sempre facilmente
comprimibile in videocassette e audiocassette e laser-disk e CD-rom.
12 Diamo corpo alla poesia quando ha un’anima che la vorrebbe viva e presente in ogni momento della giornata!
13 Vogliamo una poesia che non abbia confini e che possa essere ad un tempo da odorare ed ascoltare e toccare e mangiare e godere e guardare ed iniettare e modellare e spalmare.
14 Facciamo uscire le parole scritte dalla gabbia dei fogli e dei libri e delle riviste che le fanno sembrare esanimi e diamo loro la possibilità di risorgere nella viva voce e nelle immagini.
Ungiornoqualsiasidiunannoimprecisatomadiquestosecolo
Claudio Braggio
c/o Associazione Culturale SETTIMA ARTE
Via Faà di Bruno nr 88 - 15100 Alessandria