Ad
una rondine
Buon dì, madonna rondine! La prima
Siete, che vienmi quest'anno a
trovare.
Siam dunque giunti a maggio,
Che vi affrettate i nidi a riattare ? ...
E avete fatto un felice viaggio ?
D'onde venite? Forse dall'Egitto ?
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Come si fa all'amore in Oriente ?
Che dicon le severe
Vetuste mummie dell'età presente?
*
Mi fu detto che sotto un capitello
D'una colonna di un tempio d'Osiri,
Un nido possedete che è modello
Della vecchia arte greca;
Né vi gravita sopra un'ipoteca.
Siete, rondini mie, persone agiate,
lo vivo in due stanzette appigionate.
*
Se la memoria mia non mi fa velo
Certo la mamma vostra ho
conosciuto,
Una vecchia ciarliera,
Pulita, mattiniera,
Ghiotta di farfalluccie e moscerini.
Sopra una cordicella,
Ove la nonna mia già vecchierella
Sciorinava le cuffie e le calzette,
Ciaramellava da mattina a sera. ..
Ero felice allora,
Mi rideva dei primi anni l'aurora!
*
Età non è più questa,
Credi, o rondine mia, di tue canzoni...
Età non è dei canti.
Vanne a garrir dove stanno i garzoni
Dai capei d'oro, e le belle fanciulle :
Va nei prati smaglianti,
Dove a torrenti si riversa il sole
……I margini e le culle
Son ripieni di bimbi e di viole.
*
Benedetta la casa
Alla cui gronda i bei nidi appendete,
Voi vi recate la pace e l'amore,
Voi che i fanciulli dicono che siete
Gli uccelli del Signore.
Mi ricorda che al mio nativo tetto
Venian le nonne vostre a darsi
spasso;
Ed era allor quel luogo benedetto.
Ma un dì l'allegro stuolo,
Lasciò la casa è più non è tornato,
E da quel giorno, lasso !
Le sventure il mio tetto han visitato.
(da "Rivista minima" , 7 aprile
1872 )
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