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edizioni A.L.I. Penna d'Autore,
 gennaio 2005
   Pagine: 139
   Prezzo: 10,00 euro

 

 

Assettato a scrivania
penzo e scrivo...scrivo e penzo...
e 'sta solita mania
me scumbina 'o core e 'e senze...

Penzo a Napule luntana,
mentre scrivo 'sta puisia,
e 'int' 'o core, chianu chianu,
scenne 'o ppoco 'e nustalgia!

'Ncopp' 'o foglio 'e carta janca
qualche lagrema è caduta
da chist'uocchie 'nfuse e stanche...
...Chiagno Napule perduta!!!...

(da "Nustalgia"   di Vittorio Aprea...mio zio!!!)

 

 

Fra il sogno e la realtà, il ricordo e la memoria, la fantasia e la fantasticheria,  Napoli di ieri in questi racconti, soprattutto i napoletani di ieri, sempre in sospensione, ancora oggi, fra  il  sacro ed il profano, il serio ed il faceto,  il dramma e la farsa (Oggi sto tanto allere ca quasi quasi me mettesse a chiagnere, recita la canzone), perché non dimenticano le loro due anime: quella greca, la cui cultura elaborò grandi tragedie universali, quella latina, che diede vita alle atellane e ai fescennini.
E nemmeno dimenticano d’essere stati assoggettati agli Spagnoli  e, dunque, nei loro caratteri  conservano pure certi tratti cerimoniosi, appunto “spagnoleggianti”, di quel popolo.
Immutata resta nel tempo, oggi, come ieri, la loro umanità.

Francesca Santucci

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Racconti scelti dal libro                       

Presentazione di Piergiorgio Cavallini

Recensione di Maddalena De Leo     

Recensione di Gianmario Lucini       

Commenti vari                                   

                 


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