Louise Labe'

1520-1565

Sonetto 23

 

Deh, s'io potessi vivere fin d'oggi,

domani e sempre, tra le sole braccia

dell'uomo amato, e s'egli mi dicesse

stringendomi al suo petto: "O amica cara,

 

amiamoci fra noi, ben soddisfatti

l'uno dell'altra, senza che più nulla

possa in vita dividerci"; se, al colmo

del possesso fra noi, mentre lo tengo

 

stretto al pari dell'edera e del fusto,

la morte invidiosa ci strappasse,

l'uno all'altra, per sempre, allora, al colmo

 

dei nostri amplessi, esalerei lo spirito

mio sulle labbra sue, fino a morirne

d'una felicità che non ha nome.

 

Nata a Lyone intorno al 1520, e morta nel 1565, di Louise Labè, soprannominata  la Belle Cordiére perché figlia di un ricco commerciante di canapa e moglie di un mercante, scarse sono le notizie pervenute. 
La sua opera poetica, pubblicata nel 1555, ispirata dall'amore infelice, comprende sonetti  ed elegie dagli accesi toni sensuali.

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