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dal libro "Donna non sol ma torna musa all'arte" di Francesca Santucci |
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LOUISE LABE (1524?-1566)
Nel clima poetico della Francia del Cinquecento, ruotante intorno ai
modelli classici di Ronsard, la poetessa francese Louise Charlin,
soprannominata Labé, nella società evoluta della sua città natale, Lyone,
pur essendo influenzata dal petrarchismo, come tutti i poeti suoi
contemporanei, seppe distinguersi per l'indubbio ed originale talento
poetico. IO VIVO, IO MUOIO, MI BRUCIO E M'ANNEGO
Io vivo, io muoio, mi brucio e m'annego, ho caldo estremo mentre soffro il freddo. La vita m'è troppo tenera e troppo dura, ho grandi affanni confusi con la gioia. Nello stesso tempo io rido e lacrimo. Assai gravi tormenti nel piacere soffro, il mio ben se ne va e giammai dura, secco e verdeggio nello stesso tempo. Così, incostantemente Amore mi conduce, e quando penso d’ aver maggior dolore, d’improvviso mi trovo fuor dell’affanno.
Poi quando credo la mia gioia esser certa, e d’ aver raggiunto il desiderato bene, ritorno, allora, al mio primo dolore.
OH! SE FOSSI RAPITA ...
Oh! se fossi rapita nel bel seno di colui per il quale sto morendo; se invidia non m'impedisse di vivere con lui il resto dei miei brevi giorni; se, abbracciandomi, mi dicesse: " Amica cara, siam l'uno dell'altro lieti", assicurandosi che mai tempesta, Euripo o corrente finché vivremo separarci potrà; se, tenendolo fra le braccia al collo avvinto, com’è dall'edera avviluppato l'albero, la morte giungesse, della mia gioia invidiosa, quando lui dolcemente mi baciasse, e il mio spirito sulle sue labbra fuggisse, davvero io morirei, più che se vivessi, felice!
BACIAMI ANCORA, RIBACIAMI E BACIA
Baciami ancora, ribaciami e bacia: dammene uno dei più saporosi, dammene uno dei più amorosi, te ne renderò quattro più ardenti che brace. Ahimè, ti lamenti? Ma è un male che allevio, donandotene altri dieci di quelli dolcissimi. Così, intrecciando i tenerissimi baci, l'un dell’altro l'altro in pien’ agio godiamo. Allora per entrambi seguirà raddoppiata la vita. Ed ognuno nell'altro più che in se stesso vivrà. Permettimi, Amore, qualche follia pensare: quando rinchiudermi in me stessa è il male nessuna gioia donare mi è concessa, se fuor di me non mi posso liberare. (traduzioni di Francesca Santucci)
Francesca Santucci
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