Io assimiglio il mio

 signore al cielo

 

di Gaspara Stampa

(1523-1554)

 

      Io assimiglio il mio signor al cielo
meco sovente. Il suo bel viso è 'l sole;
gli occhi, le stelle, e 'l suon de le parole
è l'armonia, che fa 'l signor di Delo.
      Le tempeste, le piogge, i tuoni e 'l gelo
son i suoi sdegni, quando irar si suole;
le bonacce e 'l sereno è quando vuole
squarciar de l'ire sue benigno il velo.
      La primavera e 'l germogliar de' fiori
è quando ei fa fiorir la mia speranza,
promettendo tenermi in questo stato.
      L'orrido verno è poi, quando cangiato
minaccia di mutar pensieri e stanza,
spogliata me de' miei più ricchi onori.

 

 

-donna in poesia-