DISSOLVENZE TONALI,
APPARIZIONI DELLO SPIRITO:
I RIFUGI DELL'ANIMA DI
ENNIO MONTARIELLO
Sabrina Falzone
Percezione dell’istante nel fulgore
dell’estasi: è questa la suprema ambizione dell’indagine cromatica
perpetrata da Ennio Montariello.
Dissolvenze della forma, del colore e
del segno scandiscono i parametri del tempo e dello spazio,
alleggerendosi di un tratto tenue che confluisce in sfumature
rarefatte. Sebbene gli oggetti, i volti e le figure sembrino
schiarirsi nel tramonto del classicismo, nell’alba dell’OntoArte la
pittura spirituale di Montariello si arricchisce di note leggiadre e
voluttuose, portavoci di un inedito linguaggio filosofico, a volte
persino esistenzialista.
Agli albori delle più recenti
suggestioni filosofiche, la sua ricerca espressiva, persuasa dal
verbo classico, è costernata da un dinamismo discreto che affiora
nel soave canto del tonalismo, restituendo una vibrante tensione
emotiva dello spirito.
E’ una Natura in movimento che si fa
strada nella poesia della rappresentazione, mediante una pregnante
ricerca luministica, dagli esiti cosmici. Si manifesta con stupore
la trasfigurazione della materia che, nella sua evanescenza,
preannuncia una sorgente inattesa di luce ed energia, rivelandosi
attraverso lo spiraglio di una gloria raggiante e attraverso il
sintomo di un’essenza vitale.
Nel crepuscolo dell’accademismo,
Ennio Montariello ritrae l’etereo, in cui il presagio
dell’incommensurabile senso universale palpita di serena
rassegnazione di fronte al sublime gioco della creazione. Una forza
soprannaturale si appropria dell’assetto formale dei suoi lavori:
sono luoghi divini, avvolti da atmosfere magiche, impreziosite da
gaudenti tonalità che mirano, tramite un accostamento delicato, ad
un’armonia generale degli elementi.
Le sue opere non parlano, sussurrano
il verbo celeste; le sue stesure cromatiche non divorano la tela di
ombre, la nutrono piuttosto di gioie iridate; le sue immagini non
viaggiano a passo incalzante, fluiscono adagio nel torpore della
luce che s’apre all’emozione.
Le figure di Montariello risultano
intrise di una sensualità silente, eloquenti nella loro eco erotica
e libertina che si propaga nell’incorporeità della materia.
Siamo di fronte alla nobilitazione
dell’esistenza umana attraverso la celebrazione della pittura
trascendentale, dove l’assetto figurativo è filtrato dalla luce,
diluito dall’incessante avanzare del tempo.
Lo stile elegiaco si diffonde laddove
la grazia resta oltremodo impressa nell’approccio tonale, pur
mantenendo una fiera sobrietà dell’impianto pittorico. I soggetti
raffigurati da Ennio Montariello si estrinsecano nella limpidezza
del gesto e in linee vellutate, cedevoli al tatto e seducenti alla
vista.
Eppure tale stile elegiaco svanisce
completamente nella sua pittura informale, che si mostra talmente
dissimile in relazione al corpus principale della sua produzione
artistica (la ritrattistica), al punto da esprimere una impetuosa
resa pittorica, con un segno decisamente più passionale e un tratto
palesemente impulsivo che vuole astrarsi senza remore dall’impianto
figurativo, senza alcuna trasparenza, nell’oblio di qualsiasi
tentativo di leggerezza.
IL BELLO INTESO COME
PERFEZIONE DELL'ANIMA
Angelo Centonze
Da
Euroarte luglio-agosto 2007
Ennio
Montariello, pittore napoletano residente in Umbria, si dedica
attualmente ad una ricerca artistica nell’ambito del figurativo che
risente dei suoi precedenti lavori dei primi anni novanta orientati
all’arte informale.
Montariello nelle opere dell’ultimo periodo realizza prevalentemente
ritratti o nudi femminili la cui rappresentazione non è mai fine a
se stessa.
L’immagine della donna s’inquadra in un discorso più complesso
incentrato sul tema del bello. Il
ritratto del viso o il nudo tracciato da Montariello si staglia su
un fondale pittorico che richiama, nei colori, nella resa delle
vibrazioni della luce e nei segni impressi dall’artista , il
divenire, lo scorrere dello spazio e del tempo cosmico. Lo
scopo dell’artista napoletano è quello di fermare per un attimo un
ideale di bellezza inteso come perfezione dell’anima e che si
rispecchia in una determinata trasposizione estetica; egli presenta
agli occhi dello spettatore una figura femminile in una determinata
posizione ed espressione cercando di coglierne un aspetto
significativo della sua vita interiore. In una
sua opera la rappresentazione dell’Universo femminile è sempre in
primo piano rispetto a quello Cosmico che appare sullo sfondo;
l’artista vuole sottolineare il fatto che, in quel determinato
istante, attraverso l’ "atto”, l’essere umano che è qualcosa di
infinitamente piccolo rispetto all’infinitamente grande
rappresentato dall’Universo Cosmico, riesce ad “eccedere“ il
tempo. L’
istantanea femminile è spesso il frutto di un ricordo, di un
incontro del passato: anche un momento già trascorso ha dunque la
possibilità, attraverso una creazione di Montariello, di rivivere
e di acquisire un valore eterno. Questo
“momento”, che si staglia e spicca su di un sfondo che invoca il
tempo infinito è immortalato dall’occhio dell’artista (ciò viene
espresso spesso attraverso delle specie di oblò) che imprime dunque
all’opera il segno del Maestro.
L’ideale di “bellezza infinita “ è perseguita da Ennio Montariello
per mezzo di un disegno di matrice classica, di un uso sfumato del
colore, di tecniche (matita su carta e olio su tela) che evocano i
principi di armonia e perfezione formale, tipicamente
rinascimentali.
L’esito finale è quello di una pittura che, attraverso la
manifestazione del bello, emoziona e rasserena lo spettatore.
LE ONDE
GRAFICHE DI ENNIO MONTARIELLO
di Maurizio Vitiello
Napoli, giugno 2005
Ennio
Montariello ha saputo interrogarsi sull’attualità, che vede insieme rincorrersi le dinamiche di mondi fluidi, le proiezioni delle nostre
esistenze e le accettazioni delle idee contemporanee.
Quest’attualità con le sue variabili è stata assorbita dal lavoro
dell’artista, che motiva e precisa nel dettato grafico delle sue
dettagliatissime opere.
L’artista, difatti, restituisce, in fluenti trasparenze ed in un
inseguirsi di onde, pensieri della nostra era e sentimenti
quotidiani.
L’ultima produzione artistica di Ennio Montariello interessa ed
intriga e sta riscuotendo un ampio successo.
Inalterate qualità e cangianti
cromatismi sono contrappuntati da un velocizzato gesto, ancor più
maturo a rendere una forte leggibilità.
L'artista sostanzia su tele e su carte,
anche di piccole dimensioni, movimentate scene.
La realtà è addolcita con morbidi segni
in un'ottica di trasfigurazione completa.
Pennellate sicure ed appunti stretti di
matita convincono.
Solarità mediterranee e paesaggi
tirrenici vengono fusi in un linguaggio di carattere attuale.
L'osservatore potrà, senz'altro,
percepire, osservando acutamente quest'ultimissimi lavori di Ennio Montariello, chiare impostazioni di una tecnica sempre più
raffinata, che rende, abbinata ad una carica di vitalità,
improvvisazioni degne di un raccolto taccuino di appunti di un
naturalista che si sfiora le massime sintesi.
Un'estrema valenza energetica è
evidenziata con sciolto gusto, dovuto ad affinamenti tecnici e a
sagge valutazioni cromografiche.
Luminosamente trascendente e
volutamente aurea si mostra il disegno di Ennio Montariello, tutto
attento a rendere rasserenate atmosfere e calibrate presenze.
Tutta la sua opera è determinata a
riprendere fremiti della terra e chiarismi ambientali e a rilanciare
sospensioni, umori e novità.
Le sue elaborazioni trattano il gioco
della vita come metafora esistenziale.
L'impostazione dei lavori sostanzia un
processo di sottesi intendimenti, che regola atmosfere di
sospensione.
Le persone che egli coglie risultano
riflesse e suggeriscono uno spaccato temporale, fondamentalmente
interrogativo, ma credo, rivolto, però, più al passato che al
futuro.
Recuperando grappoli di tracce della
vita quotidiana, con l’avvertita voglia di sublimazione
delle emozioni attuali, profila sorrisi mentre
speranze sostanziano altre interessanti composizioni.
Queste singolari scene, ben governate e
trattate e mai accese, perché temperate con mano ferma e sicura, che
attinge da una dosata e distinta scala cromatica, che indulge verso
colori eleganti e pieni, si offrono come parabola pittorica delle
negligenze resistenti e delle pause odierne che l'uomo oggi
sopporta.
L'artista restringe, per rispondere ad
una spedita ricerca della sintesi, il novero delle figure e pone in
essere altre pagine, che riassumono e compendiano valenze e sogni
dell'uomo in un tempo bloccato, mentre seguono ulteriori versioni
metafisiche, che racchiudono il senso perduto dei nostri giorni
moderni.
Certamente la serie di lavori che Ennio
Montariello oggi espone segue, in filigrana per selezione e
discernimento psicologico, quelle che sono state presentate in
alcune mostre intitolate “Neoclassico in OntoArte”, in cui i valori
emozionali dell’attualità si coniugano ad essere motivo di ricerca
interiore e di approfondimento estetico.
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