Tutti
appresso
all'avaria
Tutti
appresso
all'avaria
invano
rigidi
di
apici
di
sole
vano.
Giorni
dispotici
tizi
di
non
amore.
Credimi
appesa
alle
tue
labbra
stente,
nirvana
di
noi
plurimi
amanti
stanchi,
chiodi
di
occhi
laghi
prosciugati.
E
dimmi
in
mille
un
apice
di
cielo
con
una
parola
sola,
variami
da
me
resa
sazia
di
cenere
ebete
dell'orizzonte.
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