Un
cattivante libricino, insomma – che già il poeta-filosofo
Gianmario Lucini definisce «prezioso soprattutto per i
riferimenti ad alcune scrittrici dell'antichità, delle quali
pochissimo è rimasto e anche quel poco sconosciuto. Un lavoro
dunque, anche questo, di notevole impegno anche soltanto per
la raccolta del materiale da commentare e presentare». Di
fatto, come chiarisce il sottotitolo (Letteratura femminile:
selezione di autrici dalle origini al '900), pur nella dovizie
di citazionisolo un numero ristretto di muliebri voci
ricevono ascolto, qui, da parte di Santucci, e lo motiva
l'autrice nella Nota: «Questo libro vuole essere una piccola
guida informativa che possa condurre alla scoperta
dell'affascinante universo letterario femminile ancora oggi
prepotentemente sopraffatto da quello maschile; sono presenti
una selezione di autrici, scrittrici e poetesse, tra le più
rappresentative ed interessanti dei secoli in cui hanno
operato, dalle origini al '900, che, pur non rinnegando
l'essere donna, hanno rivendicato la libertà e la capacità di
affermarsi attraverso il "maschile" gesto letterario» (p. 9)
(dalla recensione di Letizia Lanza, antichista)
... Vi compaiono nomi famosi,
come Saffo, Compiuta Donzella, Veronica Gàmbara, Gaspara
Stampa, la Barrett Browning, Emily Brontë, Emily Dickinson,
Ada Negri, Lalla Romano, Sylvia Plath. Il libro è prezioso
soprattutto per i riferimenti ad alcune scrittrici
dell’antichità, delle quali pochissimo è rimasto e anche quel
poco sconosciuto. Un lavoro dunque, anche questo, di notevole
impegno, anche soltanto per la raccolta del materiale da
commentare e presentare. ...La cultura femminile e le
sue protagoniste sono dunque il filo conduttore ... Francesca
Santucci peraltro definisce i contorni di questa cultura “di
interiorità in generale, di solitudine, di affetti familiari,
di vita domestica, soprattutto d’amore, declinato in infinite
sfumature e varietà”. Una tipologia femminile quindi legata
al concreto, alla vita, alle cose che contano e portano a una
vita migliore. ..
(dalla recensione di Gianmario Lucini,
poeta-filosofo)
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