Scrittore, poeta, anche autore di
canzoni, vincitore di diversi
riconoscimenti, tra i quali il
“II Premio Nazionale di Poesia”,
indetto dall’Assessorato alla Cultura
e al Turismo di Napoli, con il
componimento Natale triste, Vittorio
Aprea, che nel 2005 ha pubblicato la
silloge "Penziere mieje", vive a Latina, ma continua ad
essere legato in maniera
indissolubile alla sua bella
città natale, Napoli, nella quale ha
compiuto studi classici e vissuto le
prime esperienze formative per la sua
vita e per la sua scrittura.
D’animo nostalgico e dalla vena
crepuscolare, definito dal grande
poeta Gargiulo "rara aves" nel
panorama poetico contemporaneo, scrive
sia in lingua che in vernacolo, ma
predilige comporre versi in dialetto
partenopeo, vera e propria lingua dal
valore universalmente riconosciuto,
veicolo elettivo per l’espressione
delle emozioni più autentiche che
albergano nel profondo del suo cuore.
E Napoli, dove sovente ritorna, con le
sue tradizioni e le piccole storie
personali è continuamente evocata
nelle sue liriche, insieme all’Amore
per la Donna, al ricordo degli affetti
più cari perduti per sempre, alla
malinconia per le passate cose, al
rimpianto, al fluire dell’esistenza;
sono questi i temi fondamentali entro
i quali, insieme agli interrogativi
filosofici sul senso dell’umana
vicenda, spaziano i suoi tristi e
musicali versi.
Ben si attagliano alla poesia di
Vittorio Aprea i versi di un grande
poeta a lui molto caro, Guido Gozzano:
Si vive di parole non dette, di
cose mai avute, di gente perduta!
Francesca Santucci
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Sito personale:
Vittorio Aprea è presente anche
qui:
http://www.bellanapoli.ch/id159.htm
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