Ritratto di Stefania Camilleri

a cura di Laura Menolascina

 

La pittrice acquerellista Stefania Camilleri nasce a Roma nel 1951, ma nel suo sangue scorre anche l’ardore della Sicilia e la magica intensità delle sue ascendenze orientali.
Questo magma, assecondato dalla formazione montessoriana, è sembrato incanalarsi, in una fase della sua vita, negli apparentemente rigidi sentieri della statistica e della logica matematica, che l’hanno portata a diventare insegnante di tali discipline, peraltro molto apprezzata.
Ma quando si volge lo sguardo indietro, a sgranare le perle degli avvenimenti passati, ci si rende conto che quasi nulla rimane sospeso, ma tutto è destinato a riproporsi. Nel caso della Nostra pittrice l’ardore e la magia ricompaiono nel bisogno irrefrenabile dell’espressione creativa. E come per incanto nasce la pittura.
Attraverso le lezioni del maestro russo di acquerello Wladimir Khasiev, la Camilleri comincia a percorrere tutte le tappe della nuova vita artistica.
Numerose le partecipazioni a mostre collettive; nel 2003 il primo riconoscimento col “Premio Città di Albano”; la prima personale nel 2004 “Acqua, luce e colore” presso la Galleria della Tartaruga di Roma, con un ottimo successo di pubblico; nel 2006 due mostre collettive romane “Solo Acquerello” presso la Galleria della Tartaruga e “Magia dell’acquerello” nella Chiesa degli Artisti.
Nell’affastellarsi degli impegni creativi c’è anche la nascita di una nuova idea; il “Sinestesismo creativo”, cioè la ricerca di una matrice comune e primigenia dell’atto artistico che porta la Camilleri a promuovere incontri e collaborazioni con altri artisti: poeti, scultori e anime sensibili.
Ma lo sgranarsi delle perle della vita, alla ricerca del “porto sepolto... fonte di inesauribili segreti” -come dice Ungaretti- porta a inevitabili riflessioni e interrogativi: cosa muove l’Artista nel Tempo? La paura dell’horror vacui o il bisogno di sentirsi serenamente parte del Tutto?

 

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