Si ridestano
le macabre danze
dai loro
affreschi di morte
e il pianto
degli innocenti ingrossa
le acque del
Serio.
Non piegarti
Bergamo
alla falce
nera che ti miete
strappando
ammassi di bare
alle paterne
mura.
Rialzati,
fiera cittŕ,
e combatti il
dolore
che ti riduce
in cenere.
Tornerŕ a
infiammarsi
di nero e d’azzurro
il tuo cielo.
Sóta la sčnder brasca.
E ancora ti
schiuderai
come la piů
bella e antica gemma
di primavera
sul ramo.
Alessandra Dagostini, 25/03/2020