Sole
non
ti
riscalda
Sole
non
ti
riscalda,
luce
non
ti
ravviva,
ed
il
rosa
del
tuo
volto
di
pèsca
il
lume
dei
verdi
tuoi
occhi
più
non
raccende.
Infine
ora
giaci
e
già
forse
sotterra
s’insinua
e
s’avanza
silenzioso
come
un
soldato
di
rapina
a
lacerarti
fibra
dopo
fibra
il
verme,
e ti
corrode
la
veste
dell’ultima
tua
festa
che
non
hai
goduto.
Non
indosso
il
nero
e
non
ricopro
il
capo
d’un
velo
e
grani
di
rosario
non
sgrano
e
non
dispero
e
non
gemo
e
non
vago
per
i
campi
il
tuo
nome
invocando.
Inversa
Cèrere
io,
Proserpina
tu
non
sei
e
non
ritornerai
a
dispensare
i
fiori
della
primavera.
Sei
morta,
o
madre,
ma
come
vedi
non
piango
anche
se
quasi
mi
strozzano
tutte
le
lacrime
trattenute
in
gola.
E’
come
dicevi:
sono
forte,
io,
sono
una
dura.
Sono
soltanto
appena
un
poco
pallida
ed
ho
questo
dolore
fisso
in
mezzo
al
petto,
ed
ho
dimesso
il
sorriso
ed
ho
smesso
il
rossetto.
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