La
rosa piu' bella
Non
vorrò mai vederti
tremante
sui fornelli
mentre
accomodi sul naso
gli
occhiali che celano
i
tuoi begli occhi verdi.
Oppure
disfatta
trascorrere
le ore
sprofondata
nei pensieri
e
nei ricordi di gioventu'.
Ti
vedrò sempre immobile,
ferma
nella memoria
a
quando orgogliosa
m'
additavi alla gente
come
la rosa piu' bella
del
tuo giardino,
ed
eri tu, invece,
a
splendere rigogliosa.
Ti
prego, madre,
non
sfiorire, per me.
Ad
una rosa
Mille
volte ancora
stringerti
tra le mani
ed
inebriarmi
al
profumo antico
dei
tuoi velluti.
Le
rose
Sbiadirono
e subito sfiorirono poi le rose precoci
che
s’erano votate in
primavera
ai
raggi tiepidi del
sole, ancora non al
suo fulgore,
e
profumi non ebbero.
Quelle
sbocciate in giugno,
invece, avvamparono
i
velluti, riarsero
sferzate dal caldo
che
abbrucia e
sfogliarono
anch’esse, ma
intanto
fragranti
esalarono gli umori.
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