Ada Negri nacque a Lodi nel 1870. Di umili origini,
orfana di padre, conseguì il diploma di maestra e per
molti anni insegnò nelle scuole elementari, alternando
all'insegnamento l'attività giornalistica e quella di
poeta. Separatasi dal marito cominciò a viaggiare,
soggiornando a lungo anche in Svizzera. Vincitrice del
premio "Mussolini" dell'Accademia d'Italia,
nel 1940 fu poi invitata, unica donna, ad
aderirvi. Famosa soprattutto per "Stella
mattutina",l' autobiografia
in cui rievocava la sua povera infanzia, Ada Negri scrisse
poesie, novelle e romanzi. Il suo primo
libro fu la raccolta di versi "Fatalità",
pubblicato nel 1892, animato da spirito socialista ed
inclinazione femminista, cui seguirono, tra le
altre, opere come "Tempeste",
"Esilio" e "Il libro di Mara", con evidenti
influssi dannunziani, che le diedero la fama. Morì a Milano nel 1945.
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Fine
di
Ada Negri
(1870-1945)
La rosa bianca, sola in una coppa
di vetro, nel silenzio si disfoglia
e non sa di morire e ch'io la guardo
morire. Un dopo l'altro si distaccano
i petali; ma intatti, immacolati,
un presso l'altro con un tocco lieve
posano, e stanno: attenti, se un prodigio
li risollevi o li ridoni, ancora
vivi, candidi ancora, al gambo spoglio.
Tal mi sento cadere sul cuore i giorni
del mio tempo fugace: intatti, e il cuore
vorrebbe, ma non può, comporli in una
rosa novella, su più alto stelo.
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