O
rosa!
di
Elizabeth Barrett Browning
(1806-1861)
O
rosa, chi oserà più chiamarti
chi
oserà più chiamarti così?
Non
più rosea, non più morbida,
non
più soave; ma arida e secca
come
fili di stoppia. Tenuta sette
anni
rinchiusa, i tuoi stessi titoli
ti
fanno ora vergogna.
La
brezza che soleva alitare su te,
e
rapirti un odore che profumava
la
valle per tutto il giorno, se soffiasse
ora,
passerebbe senza raccoglierne un profumo....
Il
sole che su te splendeva, e mescolava
la
sua gloria nel tuo magnifico calice
talché
il raggio pareva fiorire, e il fiore
sembrava
ardere, se brillasse ora
su
te non potrebbe più colorirti . . . .
Il
cuore però grave; ti riconosce;
il
cuore solo! Il cuore ti sente odorosa,
ti
vede bella, ti giudica perfetta.... Sì;
e
ama più te, or morta rosa, delle rose
superbe
che la freddo-sorridente Giulia
porta
nei balli. Oh, resta su questo cuore
che
pare si spezzi sotto di te!
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Elizabeth Barrett
Browning