CII)
I'
mi trovai,
fanciulle, un bel
mattino
di
mezzo maggio in un
verde giardino.
Erano
intorno violette e
gigli,
fra
l'erba verde, e
vaghi fior novelli,
azzurri,
gialli, candidi e
vermigli:
ond'io
porsi la mano a cor
di quelli
per
adornare e mie
biondi capelli,
e
cinger di grillanda
el vago crino.
Ma
poi ch'i ebbi pien
di fiori un lembo,
vidi
le rose, e non pur
d'un colore;
io
colsi allor per
empier tutto el
grembo,
perch'era
si soave el loro
odore
che
tutto mi senti'
destare el core
di
dolce voglia e d'un
piacer divino.
I'
posi mente quelle
rose allora:
mai
non vi potrei dir
quant'eron belle!
Quale
scoppiava dalla
boccia ancora,
quale
erano un po' passe e
qual novelle.
Amor
mi disse allor:- Va'
co' di quelle
che
più vedi fiorite in
sullo spino.-
Quando
la rosa ogni suo
foglia spande,
quando
è più bella,
quanto è più
gradita,
allora
è buona a mettere
in ghirlande,
prima
che suo bellezza sia
uggita.
Sì
che,
fanciulle, mentre è
più fiorita,
cogliàn
la bella rosa del
giardino.
(dalle
Rime-Canzoni a ballo)
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