Inviato nel novembre 2014 a
Io Donna per il Concorso: Le dame del Pollaiolo- 2000 battute
Sotto la statua del David di
Michelangelo, al centro del Piazzale che porta il suo nome a Firenze, uscite
dalla tela dove ci ha dipinte il Nostro Maestro: Il Pollaiolo, osserviamo
incantate lo spettacolo di una città unica al mondo. Abbiamo poche ore per
gustarne i profumi prima di tornare, allo scoccare della mezzanotte, nelle
nostre tele immortali.
“Sull'Arno d'argento si
specchia il firmamento..”, sulle ali di questa musica ci sfreccia davanti agli
occhi un centauro del terzo millennio su una Yamaha avvolto da una tuta di pelle
nera. Si ferma, toglie il casco, sembra un angelo disperso fra le stelle:”Prendi
quattro e paghi uno?” dice mentre ci osserva sornione. Le sue poesie
assomigliano ad un invito carnale, in una di noi il rossore delle guance è
evidente. I suoi gesti sono veloci, i nostri gesti sono lenti, il nostro sorriso
appena accennato arriverà a lui in quadricromia. “Da dove venite Madamine?“ e ci porge la mano.
Sotto i sontuosi abiti
fruscianti alziamo lentamente le mani per sentire il calore della sua pelle nel
tentativo di varcare i confini di folli fantasie erotiche, curiose di sapere
quale di noi sarà la privilegiata, ma le nostre mani non si toccano, come se in
mezzo ci fosse un cristallo di Boemia: “Siete davvero sfuggenti Madamine:”
Vorremo sussurrargli
qualcosa nell'orecchio per varcare i confini inaccessibili di quell'Eros
giocoso. Il momento è così intenso che potremo fare l'amore dentro una tela del
Pollaiolo o sulla moto del centauro in corsa, tutto appare semplice senza
complicazioni temporali e sentimentali.
Scocca mezzanotte, i suoi
occhi ci accarezzano, il suo profumo inebria le nostre narici e....siamo di
nuovo sulla tela, fra le stanze del Museo Poldi Pezzoli che ci ospita, decise a
guardare in eterno di profilo quell'incontro condensato nell'esiguità del tempo
presente dove un attimo di Eros è stato la scoperta di una felicità ignota e
inattesa da secoli.