Prima di accostarci al tema scelto
quest'anno per sondare attraverso gli eventi della vita e la
cinematografia, aspetti spesso inaccessibili dell'essere
umano, dedichiamo qualche riga per ricordare che il Centro
Studi di Psicologia dell'Arte e Psicoterapie Espressive con la
collaborazione di Enti e Istituzioni Nazionali e
Internazionali e con critici, accademici, letterati,
sociologi, teologi, artisti, registi, attori, intellettuali,
ha realizzato ogni anno e ormai da dieci anni, considerato che
le prime due esperienze furono due monografie pubblicate su
una Rivista distribuita da Feltrinelli, volumi dedicati ai
grandi temi della cinematografia ed ai grandi nomi che hanno
contribuito a farci grandi nel mondo. L'intento dei libri
oltre a proporre ed esplorare metodologie alternative per la
riabilitazione e la conoscenza, è anche quello di diffondere
la cultura che già di per sè fa bene, come è stato rilevato da
studi scientifici intercontinentali presentati al mondo
recentemente in un Convegno Internazionale svoltosi a Milano
al Museo della Scienza e della Tecnica.
In questo volume ci troviamo ad affrontare
un argomento con il quale tutti dobbiamo fare i conti nella
vita, quello del MALE nella sua accezione più ampia. Male come
crudeltà, male come sofferenza, male come pulsione feroce che
distrugge, male come ombra nascosta nel sociale, male come
nuova "Banalità del male", tema che la filosofa tedesca Hannh
Arendt, allieva di Martin Heidegger e Karl Jaspers, analizzò
come inviata del "New Yorker" per seguire il famoso processo
di Adolf Eichmann sul quale scrisse pagine sconcertanti, male
come aspetto imprenscindibile dell'Universo che oggi spesso si
esprime con la mancanza di valori morali, con la perdita di
senso del dovere, con il desiderio spasmodico di volere ciò
che appartiene agli altri dove l'impegno sociale si disperde
fra le pieghe del peccato capitale più insidioso: l'invidia,
male come comportamenti e stili di vita che negano la dignità
dell'essere umano, male che permette di sondare l'anatomia
comparata della psiche grazie al lavoro di grandi cineasti che
nel corso degli anni hanno saputo raccontare e narrare con
grande fascinazione dettagli e particolari dell'esistenza che
riassumono in sè miti, archetipi e lati oscuri dell'essere
umano illuminando gli avvenimenti di nuove congetture, di
nuovi e universali punti di vista e di nuovi segreti.
Come ogni anno, la voce di esperti di
discipline diverse, attraverserà il tema del ma lella su
accezione più ampia offrendoci una visione a tutto tondo che
ci auspichiamo possa aprire a nuovi ed ulteriori interrogativi
coloro che leggeranno il saggio che quest'anno contiene perle
di Gregorio Napoli, un grande critico che ci ha lasciati da
pochi anni e con il quale avemmo la fortuna di scrivere il
testo: Lanterna magica. Cineterapia e poesia al Lido fra
sogno e bisogno, edito da Boocksprint.
Un ringraziamento a tutti gli Enti,
Istituzioni, autori che hanno partecipato negli anni ai nostri
progetti e che, solo per motivi di spazio non possono essere
tutti citati a partire da MiBACT, AGIScuola, CONSCom, GSA,
Verdissime.com,
Associazione A.M.I.C.I., Il Parere dell'Ingegnere, EDAV-CISC,
G. Pressburger, R. Barzanti, J. O. Prenz, E. G. Laura, G.
Cairns, M. Stasiowski, F. Santucci, G. Franzaroli, G. Napoli,
F. Santucci, E. Lo Castro Napoli, P. Manazza, I. Fasiori, M.
C. Nascosi Sandri, P. Micalizzi, M. Lozzi, G. Curtis, M.
Besozzi, M. Lombardo, S. Cassella, J. Brogi, R. Iacomucci, per
le parti artistiche A. Sodo, F. Mazzieri, E. La Marca, P.
Crema Fallani, Se. Manni, R. Siervo.
Il Male, tema sul quale anno fa fu
realizzata a Torino anche una Mostra d'Arte a cura di Vittorio
Sgarbi intitolata: Il Male, esercizi di pittura crudele,
si estende alla filmografia internazionale, varca i confini di
continenti e nazioni e ci mostra Hannah Arendt alle prese con
un processo a Gerusalemme, nel quale dovrà essere giudicato
Adolf Eichmann, uno dei mostri che ha sterminato un gran
numero di ebrei durante la seconda guerra mondiale. Hannah si
aspetta un essere abietto anche nell'aspetto ma in realtà si
trova davanti una persona mediocre, neppure troppo brillante,
incosciente persino di ciò che ha commesso con tanta ferocia è
certo di aver fatto il suo dovere obbedendo a quanto il Furer
gli chiedeva. Hannah lo definisce un mediocre che vive di idee
altrui e che non disdegna attribuirsi meriti che spettano ad
altri, zelante sul lavoro ma non per ideologia bensì per
desiderio di compiacere.
Quanto scaturiva dalle parole della Arendt
riguardo ad Eichmann era la "lezione della spaventosa,
indicibile è inimmaginabile banalità del male".
La mostra d'Arte Cinematografica di Venezia
2014 inizia con una nuova "banalità del male" che si presenta
nel film: The look of The silence di Joshua Oppeneimer,
per trasformarsi in aberrazione della specie umana nel film
vincitore di Roy Andersson: Storia di un piccione che si posò
su un ramo per filosofare sull'esistenza, per poi approdare al
Festival di Roma dove, con una c,amorosa sconfitta del Male,
il Bene esce vincitore incontrastato e incontrastabile votato
dal pubblico con il film Trash di Stephen Daldry. Il
Male, che ci riconduce ideologicamente all'apologia dello
stato di diritto di Hegel contro il superuomo dell'Ade......
E questo è in un certo senso Hegel contro
Nietzsche (J. C. M.)
C'è poi il Male analizzato da Philip
Zimbardo, americano, figlio di due immigrati siciliani, che
divenne psicologo, il quale tentò di confutare una delle
credenze più in voga alla fine degli anni 60 in base alla
quale la cattiveria è frutto di personalità che presentano
disfunzioni, con un esperimento carcerario, a Stanford che lo
rese famoso.
Perito nella difesa dal caso "Chip"
Freederick, guardia nella prigione di Abu Ghraib, Zimbardo
cercò di dimostrare come le attenuanti potevano essere
riscontrabili nelle circostanze, in quanto pochi sarebbero
stati in grado di resistere all'atmosfera delle prigioni
dell'esperimento carcerario di Stanford.....
Accanto al suo esperimento ci sono... le
ricerche di F. De Waal che studiando i primati si rese conto
che nella specie umana non è innato soltanto il meccanismo
dell'aggressività ma anche quello del "fare la pace" rilevato
in anni di studi e ricerche in alcuni esemplari delle varie
specie, che fon dalla nascita manifestano il loro amore per la
pace e l'armonia. Ma c'è anche il Male come menomazione fisica
che appare nel film di Martone su Giacomo Leopardi, Il giovane
favoloso, di cui ci parla con un bellissimo saggio Roberto
Barzanti, Presidente delle Giornate degli Autori a Venezia. Il
nostro saggio ha l'ambizione di sondare tutti questi aspetti,
di porre al lettore interrogativo e offrire nuove vie di
esplorazione alla vita ed ai film sulla scia del metodo
PSYCOFILM elaborato da molti anni dalla curatela con il Centro
Studi di Psicologia dell'Arte e Psicoterapie Espressive. Il
metodo PSYCOFILM che unisce i principi della Psicologia
dell'Arte ai Neuroni Specchio scoperti dal l'equipe del
professor Rizzolatti, ai quali a sua volta vengono aggiunti
spunti di suggestiva fascinazione sulla scia dell'Enneagramma
di Claudio Naranjo.
I film che precedenti testi sono stati
osservati con l'occhio dell'Healing-MovieTalk, in questo
saggio intendono soprattutto condurre alla conoscenza della
storia e ad una riflessione critica sugli avvenimenti che ci
auspichiamo possa condurre sempre più verso percorsi di
"bellezza". Non a caso il testo inizia con una frase di
Baudelaire: Il male viene fatto senza sforzo. Il bene è
sempre il prodotto di un'Arte.