Non cantar
le canzoni del passato
In queste non cantar splendide stanze
le canzoni dei nostri anni primieri;
ogni già udita nota
dei giovanili affanni, e dei piaceri
risveglieria le dolci ricordanze:
Sui dì non soffermarmi
che a lungo ancora rimembrar mi è dato:
sul festoso liuto
non cantar le canzoni del passato.
Quando la luna in
mezzo al cielo splende,
e inargenta le
valli e le pianore,
vieni, e alla
bianca luce
cantami le
canzoni dell'amore.
Ogni nota che
all'anima discende
un nuovo affanno
attuta:
ma quando irride
a noi lo spensierato
degli apati
sogghigno,
non cantar le
canzoni del passato.
("Il Presagio",
1868)
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