Nativita'
di
Adriano Napoli
Una madre
e un bambino alla fermata periferica
degli
autobus di linea.
La madre
tiene il bambino sulle ginocchia,
il
bambino tra le braccia della madre non dorme
ma
osserva con lo sguardo che hanno i passeri
di rapina
sulla distesa del campo seminato.
Già
conosce gli enigmi e le tenerezze del suo popolo
e non
stupisce che la vecchia amalfitana solo ai suoi piedi
abbia
deposto la cesta dei limoni.
Il
bambino non ha bisogno di sorridere, alla sua pelle di latte
non manca
nulla , e può persino socchiudere
gli
occhietti permalosi quando un raggio troppo gentile
gli
stampa sulle guance il saluto della domenica.
A noi che
saliamo fin sopra al rione alto, la zona ospedaliera,
a noi
presenta maestose trasparenze di solitudine,
e niente
altro che ci induca a celebrare il giorno.
L’amica
ritrovata sacrifica lodi e colombe
a tutte
le vanità indifese che l’ascoltano , e oscena
si
difende dall’abbraccio, mentre nuvole aranciate
per
concrezioni di autobus convergenti annunciano
ai
quartieri di Napoli l’approssimarsi del nuovo Natale.
dicembre
1997
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