Il passato e il futuro

 

Sono entrato da amico

nella tua torre di illusioni,optando

per un fugace approccio

alle brecce nei merli,all'amarezza

che sbriciolava le mura, cercando

di mediare fra il molto che svisavi

col tuo nero di seppia

e il poco che ero in grado di capire

senza rigetto del tuo arzigogolare.

Dagli smarriti soliloqui

che ti si coagulavano negli occhi

urgeva un mesto appello

ad accoglierti nel grembo

della mia comprensione,

ora caparbio,ora sfiduciato

come uno scalatore a un tratto timoroso

che aspira ad accucciarsi sotto gesti

pacati da compagno di cordata.

Eri propenso a navigare in acque

troppo impetuose in paragone al moto

delle usuali abluzioni quotidiane,

al calmo passo che a ciascuno è linfa.

Troppo proteso ad inseguire miti

entro cui si contorceva

un futuro egotistico con spinte

belliciste,incurante del deserto

che intorno inaridiva le parole

in crescenti sconfitte.Non capivi

che il passato e il futuro sono valve

schiuse che prima o poi combaceranno.

Solo il presente ostenta le sue messi,

fecondo nelle sue sfaccettature

polimorfe,nel bene e nel male

che s'infogliano a seconda

del tempo.Non capivi che soltanto

nel quieto fluire delle immagini

la vita erompe.