Lettera V
Mia carina,
Ho la mente così piena di te che a stento posso trovare
parole per dirtelo. Io ti sono ancora vicino, ti sento, ti
abbraccio, sono tutto assopito in questa illusione da cui non
vorrei mai risvegliarmi. Ieri sera, appena addormentatomi, la
mia mente e il mio cuore ritornarono a te anche nel sonno, fu
una felicità continuata, e adesso pure posso a stento
persuadermi di esserti lontano.
Ti amo sai, ti amo perdutamente. Oggi stesso vorrei fuggir teco
da questo paese, vorrei farti mia per sempre, vorrei che nessuno
ti vedesse, ti ascoltasse, ti amasse anche soltanto col
pensiero. Che è mai questa egoistica sete di proprietà che gli
uomini estesero anche al cuore e che chiamano gelosia? Io
esperimentai tutte le passioni, ma nessuna può meglio infrangere
un cuore sensibile di questa. Non ti dico di più, oggi sono
pazzo, sono ridicolo, mi sento inquieto, ho qualche cosa che di
tratto in tratto mi fa trasalire come la rimembranza d’una
sventura e pure non rammento che uno dei più felici istanti
della mia vita. Verrai meco un’altra sera, neh, verrai cara,
quando non c’è luna, quando tutto è silenzio, quando non potremo
essere visti da alcuno di questi rettili che male comprendono il
fuoco della nostra passione. Il mondo è tutto per noi, è nelle
nostre braccia. Fa che io ti possegga e sono abbastanza felice,
nulla più invidio alla ricchezza, alla beltà, alla fortuna;
possedendo te, possiedo tutto. E' tempo triste, forse non
uscirai, è meglio, non ti vedo io, ma nessuno ti vede, non
vorrei che tu fossi malata, ma ti desidererei una causa che
producesse il ritiro e le stesse conseguenze d'una malattia. Non
farti amare così, è troppo, sento che mi fa male, che mi domina,
che mi consuma. T’amerei già tanto anche amandoti meno, e ogni
giorno aumenta la mia passione. Dove giungerà ella? Potrò
arrestarla? Ciò mi sgomenta, perché io impazzirei se avessi a
perderti. ..
Addio,ama sempre,sempre,sempre
tuo aff. Ugo
lunedì, ore 10
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