García Lorca nacque presso Granada nel 1898.
Poeta e musicista, finì per dedicarsi completamente alla letteratura. Visse gli anni dolorosi della guerra civile spagnola, e nel 1936 contribuì alla fondazione dell'Associazione degli intellettuali antifascisti. Scoppiata la rivoluzione, il 17 agosto fu arrestato dai franchisti in casa di amici falangisti, e il 19 fu fucilato.
Moderno e attuale nelle sue concezioni, "Sono uomo del mondo e fratello di tutti. Tanto per cominciare, non credo nelle frontiere politiche", stimolato solo dall'esterno dalle correnti poetiche novecentiste, nella sua Poesia, altamente evocativa, ricca di metafore e forti contrasti, i  versi sono fortemente radicati  agli antichi elementi della terra andalusa e gitana, e dunque parlano di morte, di sangue, di bambini, di donne, di vento, di alberi. Nella maturità Lorca, in conquistato equilibrio, acquietò la tensione lirica per lasciare spazio ad una maggiore malinconia, in presagio, forse, della personale catastrofe finale.

 

Casida de la rosa

di García Lorca

(1898-1936)

La rosa
no buscaba la aurora:
casi eterna en su ramo,
buscaba otra cosa.

La rosa,
no buscaba ni ciencia ni sombra:
confín de carne y sueño,
buscaba otra cosa.

La rosa,
no buscaba la rosa.
Inmóvil por el cielo
buscaba otra cosa.

Casida de la rosa

La rosa

non cercava l'aurora:

quasi eterna sul ramo

cercava altra cosa.

 

La rosa

non cercava né scienza né ombra:

confine di carne e di sogno

cercava altra cosa.

 

La rosa

non cercava la rosa.

Immobile nel cielo

cercava altra cosa.