La nascita

 

Per oscuro cammino d’agosto

germinai, attraversai tutte le stagioni

nuotando fra l’acque cristalline

del ventre suo caldo, infine fu il travaglio

e poi la doglia fatale. Fiorii

come la rosa

 –era proprio di maggio-

però come la gemma alla sua roccia

ghermita dall’alveo protettivo

a forza dalle reni fui strappata:

fra lacrime e sangue fu la luce

(ma già un cono d’ombra si celava).

Trovai ad accogliermi il sorriso

di mia madre luminoso: beffardo,

insieme alla vita mi consegnava

alla mortalità.