La
contessa
Clara
Maffei
(1814-1886)
Francesco
Hayez
Ritratto
della contessa Clara Maffei
La
vita che qui conduco è proprio deliziosa. La passo tra il sole e i fiori:
m'occupo della casa che mi è tanto simpatica; dei miei lavori, della
lettura, de' miei scolari, amici e conoscenti; de' miei poverelli che mi
danno gioia immensa e mi fanno assai più bene ch'io non possa farne ad
essi. Dichiaro che nessuna visita mi fa tanto bene quanto quella a' miei
poverelli. Queste mi riposano, le altre spesso mi stancano...
Era così che
la contessa Clara Maffei, donna fragile e minuta ma sensibile, intelligente
e colta, l'animatrice del celebre salotto
letterario, artistico e politico dell'800, nel quale passarono personaggi illustri,
letterati, politici, patrioti, giornalisti, scrittori, come Zanardelli,
Visconti_ Venosta, Nievo, Boito, Praga, Mantegazza, Tenca,
Tarchetti, Capuana, De Sanctis,
antiaustriaca e liberale, che
sposò la causa del liberalismo lombardo e sostenne la cospirazione
antiaustriaca, scriveva agli amici in una delle lettere dal suo
ritiro nella villa di Clusone, nel bergamasco.
Elena Chiara
Maria Antonia Carrara-Spinelli nacque a Bergamo il 13 marzo del 1814 e
morì a Milano il 13 luglio del 1886; sua madre era Ottavia Gambara,
contessa di casato bresciano discendente dalla poetessa Veronica Gambara.
Alla morte
della madre Clara seguì il padre a Milano e terminò gli studi nel
collegio di Madame Garnier, famoso per aver cresciuto tre generazioni di
nobildonne milanesi.
A diciotto
anni andò sposa al conte Andrea Maffei, più anziano di lei, celebre
poeta e traduttore, ma uomo
immaturo e superficiale; pur essendo un matrimonio combinato a Clara
l'uomo piacque molto, ma, per il carattere spensierato e disinvolto del
marito, l'unione mostrò ben presto d'avere basi esili.
Fu nel 1835 che la loro casa cominciò ad accogliere, soprattutto
per merito della padrona di casa e delle amiche che, vicendevolmente, si
segnalavano ed ospitavano ospiti illustri, personaggi di spicco del mondo
artistico e letterario milanese, ma anche d'oltralpe. Per quasi mezzo secolo nel suo salotto si
avvicendarono gl'ingegni più brillanti dell'Ottocento, come D'Azeglio, Carcano, Grossi, Verdi (che le fu amico per tutta la vita), Giusti,
Prati, Cattaneo, Tenca, giornalista, fondatore e direttore della
rivista "Il Crepuscolo", con il quale Clara ebbe un'intensa
amicizia che non tardò a mutarsi in lunga e salda relazione
amorosa, ed anche Listz e De Balzac, che così la descrisse: La
contessa era piccola, ma si sarebbe cercata invano una figura più
elegante, più snella e più morbida...e non era meno riccamente dotata
sotto l'aspetto dell'intelligenza e dello spirito. Aveva la battuta
pronta, e sapeva raccontare con una grazia e un fascino infiniti. Fatta
per brillare in pubblico, per attirare gli uomini più raffinati,
èpassava volentieri le sue serate in casa, circondata da un ristretto
gruppo d'amici che sapevano apprezzarla.
Il fragile
legame col marito, al quale poi restò legata da un rapporto di
fraterna amicizia, si sciolse legalmente nel 1846; dopo 14 anni di unione, alla
presenza dei testimoni Carcano e Verdi, con atto notarile redatto da un
altro amico, Tommaso Grossi, fu posto fine al matrimonio, e si
concluse, così, anche l'esperienza del salotto letterario.
Nel 1850,
finiti i moti del '48, Clara, avvicinatisi agli ambienti
patriottici , anche in virtù del legame col Tenca, riaprì il suo salotto
che, però, da letterario divenne politico, sostenendo per un decennio la
cospirazione e continuando ad essere attivo anche dopo la proclamazione
del Regno d'Italia.
Donna discreta
e riservata, ma intelligente, colta e decisa, Clara Maffei dimostrò pubblicamente il valore politico delle donne del tempo, contribuendo a
disegnare una pagina importante della nostra storia nazionale: il
Risorgimento.
Così ora
recita la lapide posta a Milano in via
Bigli per ricordare il salotto della gentile ed instancabile madrina
dell'Unità d'Italia.
IN
QUESTA CASA
DIMORO' TRENTASEI ANNI E MORI' IL 15 LUGLIO 1886
LA CONTESSA CLARA MAFFEI
IL CUI SALOTTO, ABITUALE RITROVO DI INSIGNI PERSONALITA'
DELL'ARTE, DELLA LETTERATURA E DELLA MUSICA
FU PURE, TRA IL 1850 ED IL 1859
CENACOLO DI ARDENTI PATRIOTI TENACI ASSERTORI
DELLA INDIPENDENZA E DELLA UNITA' D'ITALIA
Francesca Santucci
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