I
senzatutto
E se c’è una
qualche dannazione da cercare,
è proprio qui che
dobbiamo rovistare,
tra una stagione
e l’altra,
l’istante ed il
seguente,
lo stacco,
l’intercapedine,
la divisione,
il confine,
il tra di questa
banchina pericolante,
l’istante,
ed il seguente,
sapendo che la
fine è sè stessa
quando è fine a
sè stessa.
Ed è aspettando
il giorno di ognuno
che ridiamo che
Dio la manda,
nere scogliere
sui canali,
a picco,
sotto,
ubriachi di sensi
e miglia,
balliamo e
cantiamo
i nostri vent’anni,
i nostri trent’anni.
Noi che cerchiamo
una qualche dannazione
dobbiamo scassinare il tempo.
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