Nato intorno al 1520, e morto in età assai avanzata, probabilmente nel secolo successivo, Giorgio Gradenigo fu patrizio veneto e senatore. Compose madrigali estremamente musicali, come questo dedicato alle rose vermiglie sul motivo ispiratore  della leggenda secondo la quale Adone, amato da Venere, fu ucciso da un cinghiale aizzatogli contro da Marte geloso. 
Venere volle che le rose serbassero il colore vermiglio in memoria del giovane morto.

 

 

Vermiglie rose

di Giorgio Gradenigo

(1520-?)

 

 

Vermiglie rose che col novo giorno

v'aprite uscendo in luce fresche e liete,

e di color vincete de la nascente aurora il viso adorno;

deh, se vergine man prima vi colga

ch'Apollo invidioso

arda nel maggior caldo i vostri onori,

s'avien che dolcemente sa voi rivolga il bel guardo amoroso

quella che adorna il ciel d'almi splendori

e voi sparga d'odori;

destate, prego, ne l'altera mente

la memoria dolente

del bell'Adone estinto

e la pietà ch'Amore

stillò nel volto di colei ch'ha tinto

voi del suo vivo umore,

ché forse il crudo scempio e i dolor miei

render potrian pietosa ancora lei.