Giovanna Mulas

NOTA BIO-BIBLIOGRAFICA

(a cura di Stefania Ariu)

 

 

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"Regalatemi il Mare

per conoscere l’Uomo.

Io sono un Mare." (G.M.) www.giovannamulas.it mulasgiovanna@tiscali.it

Giovanna Mulas nasce a Nuoro il 6 maggio del 1969 da Paolo Mulas, impiegato alle poste e Paola Abis, infermiera. Ha un fratello, Antonio, minore di lei di quattro anni.

Cresce nel "Monte Gurtei", zona difficile della città, compie gli studi ad indirizzo tecnico-psicologico, si specializza come stilista di moda e figurinista, dipinge, scrive in sordina come ha sempre fatto dall’età di dieci anni. La psicolabilità della madre, già cagionevole in salute, si accentua.Vince una borsa di studio che la porta a Roma a lavorare per i laboratori stilistico sartoriali Moschino. L’ambiente lavorativo settoriale non la soddisfa, decide di tornare in Sardegna. Impiego nel commercio. Conosce G. Antonio Collari, lo sposa. E’ il 1991. Dall’unione nascono Fabio, Noemi, Roberto ed Emanuele. E’ il momento in cui la passione per la pittura cresce, nascono "paesaggi marini sardi", "Autoritratto", "Studio di bambina al gioco". Occupazioni nel settore commerciale ed assicurativo, nel frattempo la Mulas continua a scrivere, vince il primo Premio letterario internazionale (ne seguiranno altri cinquantuno) che apre le porte per la pubblicazione a "Passaggi per L’Anima" nel 1994. Il libro è accolto tiepidamente dal pubblico, la critica è benevola, il saggista inglese S.Wood definisce la Mulas "Talento allo stato puro". Harald Kahnemann dell’agenzia letteraria Eulama le propone una scrittura per la traduzione delle opere all’estero, la scrittrice stringe col Kahnemann un’amicizia che si protrae negli anni. Vengono pubblicati "La Musa" e "Barchette di Carta", il saggio "Le lettere e le Arti". Dipinge "Fiore Donna" e "Dentro". Si dedica alla critica letteraria, al giornalismo specializzato. E’ il 1999, diviene pluriaccademica al merito, socio, delegato, presidente onorario di Associazioni della cultura nazionali ed estere. Suoi racconti vengono tradotti in Francia, Germania, Spagna. Conosce Peter Irwin Russell e nasce un intensa amicizia. La scrittrice si batterà a lungo per fargli ottenere la cittadinanza italiana e relativi favoritismi socio economici che la legge comporta. Il forte rapporto epistolare dura fino alla morte del poeta. La Mulas pubblica le sillogi poetiche "Come le foglie", "Canticum Praesagum" e "Dei Versi", il romanzo "La stanza degli specchi". Di seguito "Il tempo di un’estate". Nel 2001 la separazione dal marito e, da questo, tre tentativi di omicidio. L’ultimo, per strangolamento ed accoltellamento la vede viva ma debilitata nel fisico e lo spirito. E’ il periodo che l’ Autrice definirà "del buio", della profonda depressione, della crisi artistica e intima.Si lega allo scrittore Gavino Ledda; l’unione durerà fino al 2003.Nomination al Nobel per la letteratura.Schiva e riservata (-Dev’essere il libro, a parlare, non l’autore-), comincia a lavorare a sceneggiature destinate alla fiction tedesca. La rivista milanese "Luna" rientra l’Autrice tra le 3000 "Beatrici", donne più potenti d’Italia. La scrittrice pubblica "Lughe de Chelu (e Jenna de bentu), ed è la ‘luce’; lo stile è nuovo, potente e sofferto, maturo. E’ opera, come la stessa autrice dichiarerà, parzialmente autobiografica. Viaggi (-…Fin quanto è possibile viaggiare, con quattro bambini da crescere-), frequentazioni nei salotti letterari nazionali ed esteri. Scrive, per sostenerne la causa, le prefazioni dei tre libri-verità di Evelino Loi, ex detenuto e presidente dell’associazione nazionale detenuti non violenti. Pubblica la raccolta di racconti "Il rumore degli alberi", contemporaneamente termina la sceneggiatura omonima. Termina la stesura di "Mater Doloris", di prossima pubblicazione per l’Istituto Italiano di Cultura. MAG- The Muse Apprentice Guild, organo d’informazione libraria statunitense, pubblica "In the Highest part of the sky", (nella parte più alta del cielo), "The Phoenix" (La fenice), "Seminatori di stelle" versione originale e, a puntate, il romanzo "Mater Doloris". IL PALAVREIROS brasiliano pubblica le poesie.Lo spagnolo DOS ISLAS DOS MARES pubblica "Lughe de Chelu" in versione originale.TRANSFERENCE del Regno Unito pubblica della Mulas in the Student’S Corner ‘La Condizione Femminile nella Grecia di Pericle’. "Nuove Lettere", fondato da Dario Bellezza e redatto da Alberto Bevilacqua, Constantin Frosin, Maria Luisa Speziali premia "Seminatori di stelle" col Primo Premio Narrativa Inedita 2004.

Giovanna Mulas è membro dell’ASLAI,

Presidente onorario dell’Associazione Carpe Diem, Bonn

Socio dell’Istituto Italiano di Cultura

Membro del Consiglio Direttivo della GIORNALISTI SPECIALIZZATI ASSOCIATI, Milano

Presidente del Premio Letterario Telethon, "Una poesia per la Vita" promosso dalla Fondazione Susanna Agnelli, BNL, "Tuttofuoristrada", La Repubblica

 

 

 

(Prof. Stefania Ariu)

 

Alcuni giudizi critici su Giovanna Mulas

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"Non a caso, e finalmente, candidata italiana al Nobel per la letteratura. ‘Lughe De Chelu (e Jenna de bentu)’ è il libro della maturità stilistica raggiunta, della luce personale scoperta, o forse solo ritrovata nella Sardegna Madre."

(H. Maensfield)

"E’ l’architettura narrativa il pregio più evidente del romanzo di Giovanna Mulas (Lughe De Chelu e jenna de bentu, n.d.r.). Il tempo che vi scorre, annodando la vita di tanti personaggi, è un fiume nelle cui acque passato presente e futuro si confondono, secondo la già collaudata teoria del flusso di coscienza bergsoniana. (…) Il dialetto come radice, integrità dell’io, affetto fondante. La sua cantilena è il ritmo della primordialità, visto che canta sulla bocca di streghe, così solidamente rievocate, che afferrano i segni del destino e li addomesticano dentro il sopore della formula e del rito oralmente tramandato."

(F. Alaimo)

 

"(…) La qualità di scrittura della Mulas: moderna, disinibita, ricca d’invenzioni verbali, con pagine descrittive splendide. Rivive il fascino della Sardegna, natura e umanità, anche attraverso la parlata del luogo (Lughe De chelu, n.d.r.), e insieme lo scavo psicologico; in tal modo lo stile plasma la materia linguistica con nuove soluzioni in un lessico oltremodo personale."

(L. Nanni)

"(…)E ora un’intuizione, non un’interpretazione: con questo libro (‘Lughe de Chelu e jenna de Bentu’ n.d.r.) la Mulas tocca vette alte, coraggiose. Affronta un rischio; quello di svelare interamente il sé.

Ma che altro è, la letteratura, se non affrontare i rischi della propria storia, della propria terra, del proprio linguaggio?"

(M. Ramirez)

 

"E’ talento. Talento allo stato puro.".

(U. Laversa – S. Wood)

 

"(…) S’impone fin dalle prime pagine con un testo dai forti contenuti emotivi, in cui viene privilegiato il lavoro di scavo e di analisi della personalità, sia pure mediato e reso narrativamente efficace da una costruzione romanzesca di grande effetto abilmente sorretta da dialoghi di notevole intensità"

(M. Attento)

"Se scrivere è regalare emozione Giovanna Mulas, con la potenza di scrittura che le è propria, ha vinto. C’inchiniamo davanti a lei, maestra di sensi.".

Aletti)

 

"(…)Uno stile secco, nervoso, a tratti scarno scandisce la distanza tra finzione e realtà, talvolta sovrapponendosi a sensazioni vaghe altre volte, le più riuscite, creando un’intercapedine ideale per meglio avvolgersi e lasciarsi cullare da una sottile, palpabile malinconia… ."

(V. Crociani Pedrino)

 

"(…) Ma chi è, in realtà, questa Giona Demura (‘Lughe de Chelu’, n.d.r.); coraggiosa, vera, maledetta madre e femmina sarda, se non l’essenza e la fisicità dell’autrice stessa?"

(G. Highland)

"(…)Lontana dagli eccessi della narrativa italiana più giovane, conoscitrice di stili nordici e occidentali resi con personale grazia e autonomia;(…) apre uno spaccato avvincente di vita e contemporaneità."

(G. Luongo Bartolini)

"(…)il nostro mondo iperconsumistico scoraggia la fantasia. Ma ancora, e per fortuna, esistono donne capaci non solo di leggere fiabe, ma anche d’inventarle.".

(M.R. Cutrufelli).

 

"(…) La Mulas, lo si capisce in fretta, non è alle prime armi. Ha un vero talento per l’invenzione narrativa, ama farsi prendere al laccio dai personaggi, adora creare dialoghi (punti di forza dei suoi libri) reali, diretti, in cui si sentono vibrare gli accenti di vere emozioni"

(B. Cerulli)

 

 

 

 


 

 

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