Gina Labriola e Payandeh Shahandeh

DUE ARTISTE A PARIGI

Un esempio di quell’intercultura, della quale tanto si parla in Italia - e probabilmente tanto si parla perché non si fa, perché tolleranza e dispnibilità intellettuale sono per molti ancora lontane -  troviamo nella personalità e nell’arte di due donne che vivono nel XVIII arrondissement a Parigi.
Le due donne sono l’iraniana Payandeh Shahandeh e l’italiana Gina Labriola, per identificarle con le nazionalità di nascita. Ma Payandeh ha studiato in Italia, a Venezia, e vive da molti anni nella capitale francese; Gina è vissuta a lungo nella Persia dello Scià e poi in Spagna e in Francia, anche se le sue origini ed il suo immaginario vantano salde radici nella nativa Lucania.
Scultrice, pittrice ed orafa raffinatissima Payandeh Shahandeh ha lavorato alla corte dello scià e, successivamente, ha insegnato all’ Association Developpement Artistique et Culturel (ADAC) di Parigi. I soggetti delle sue sculture sono quelli delle tradizioni dei popoli tra i quali è vissuta, dalle geometrie d’Oriente a quelle della Bretagna Francese; dai soggetti naturalistici, fiori, foglie, rami cesellati nel metallo, fino ai più recenti dipinti su tela.
Gina Labriola è scrittrice, narratrice di storie, come ama definirsi. Nelle sue opere si intrecciano biografia e autobiografia con miti e fantasia popolari; vi incontriamo leggende lucane, bretoni, persiane ma anche note storiche e addirittura personalissime reminiscenze biografiche, sempre offerte al lettore con misura ed ironia. La Labriola, però è anche pittrice su seta. Sulle variopinte sete dipinge versi e un suo libro di qualche anno fa s’intitola appunto Poésie sur soi/e: gioco di parole per  indicare l’espressione di se stessa in versi e colori e non solo: anche il leggero respiro della seta contribuisce a far vivere l’io dell’artista.
Per altre notizie rimando a due miei più dettagliati articoli, apparsi anche sul sito della Consulta delle Donne e alle fotografie che allego. Le immagini ed i volti ci parlano sempre, e, così diverse dalla parole, tuttavia narrano, descrivono, evocano, come le parole ed oltre.

http://www.letteraturaalfemminile.it/ginalabriola.htm

http://www.letteraturaalfemminile.it/payandehshahandeh.htm

 

http://www.wandamontanelli.it/CdD/inter/2009/payandeh.htm 

 http://www.wandamontanelli.it/CdD/inter/2009/labri.htm)  

 

Eleonora Bellini