Mio irragionevole Amore,
da quando mi hai scelta perché t’amassi, ho
visto il mondo con i tuoi occhi. Ho
trasformato campi di gramigna in
lussureggianti vallate di papaveri, dove il
rosso di questi si confondeva con l’ultimo
raggio del sole. Ho riposato su campi caldi
di grano e profumati di lillà, mentre
inseguivo un palcoscenico di stelle. Ho
corso nella prateria della mia vita come una
gazzella e, come tale, ho vissuto l’Amore in
libertà e non la libertà per un amore, come
sarebbe stato più giusto: quel prezzo non
potevo pagarlo!
Quando ti perdo brancolo nel buio della mia
cecità, ma tu, sempre presente dietro
l’angolo, mi riprendi sulle tue possenti ali
e mi riproietti in mezzo alle stelle.
Mio irragionevole Amore... Ti ho colpito con
la spada della presunzione, ti ho
avvinazzato e poi miseramente abortito per
seguire falsi idoli: colpa di questa mia
pazzia sempre in conflitto con la ragione,
perché entrambe fuse e colate in un solo
stampo da Sapienti Mani.
Ma tu, mio irragionevole Amore, tu, malgrado
tutto, continui a raccontarmi favole per non
farmi piangere, perché ti chiami “Fantasia”. |