Francesca Santucci
Frida
Kahlo
(1907-1954)
(Francesca Santucci, “Donne protagoniste”, Edizioni Il Foglio, maggio 2004,
estratto)
Frida
Kahlo è stata la più grande pittrice latinoamericana, purtroppo
a lungo sottovalutata perché messa in ombra dal marito, pure pittore, Diego Rivera, forse celebratissimo immeritatamente. La
sua vita fu segnata da un lungo calvario di dolore, sofferenza
fisica e disperazione. Figlia
di un fotografo ebreo originario dell'Ungheria, e di una madre parte
spagnola e parte india dalla quale ereditò i lineamenti, Frida nacque
nel 1907 a Coyoacàn, un sobborgo di Città del Messico, ma, in
passione politica (Frida
aderì al “Mexicanismo”, il patriottismo messicano, e ai
valori messicani post rivoluzionari)
amò sempre raccontare di essere nata nel 1910 per poter far coincidere la
sua venuta al mondo con la rivoluzione messicana. Da bambina ebbe la
poliomelite e, quando aveva diciotto anni,
l'autobus su cui viaggiava venne investito da un tram: una sbarra
metallica la colpì in pieno costringendola a subire ben
trentacinque interventi pur di recuperare la mobilità. Costretta
a lungo sulla sedia a rotelle, sia per gli
strascichi della poliomelite, sia a causa dell'incidente, allora Frida abbandonò gli studi di
medicina e cominciò a dipingere, soprattutto se stessa. Diceva:
Dipingo autoritratti perché sono così spesso sola. E,
in solitudine e grande narcisismo, con violenza, crudezza e carnalità, in
sospensione fra arte popolare e pittura dell'inconscio, ritrasse se stessa
in mille modi diversi, con folkloristiche vesti messicane, con gonnelloni,
scialli fiorati, come cervo trafitto e come bambola, con l'amato Diego, da
sola, persino nel momento della nascita, nel quadro del 1932 La mia
nascita, dove, nel neonato partorito dalla donna anonima, chiaramente è
riconoscibile Frida, inventandosi continuamente, ponendosi sempre al centro
dei suoi quadri come figura dolente. Intensa
l'arte nella sua vita ed intenso anche il legame con suo marito, il
pittore Diego Rivera, uomo enorme, obeso, che, pur avendo un ripugnante
aspetto fisico, riusciva ad essere impenitente donnaiolo, e la
tradì persino con la sorella. Nonostante i tradimenti, i litigi e le
rotture, che spinsero anche la pittrice tra le braccia di altri, uomini e donne,
i due non smisero mai di amarsi. Frida
soggiornò per qualche tempo e Parigi, dove fu allestita una sua mostra e
conobbe i surrealisti; ritornata a Città del Messico, membro del Seminario
di Cultura Messicana,
insegnò pittura, ma continuò a subire interventi alla spina dorsale.
Nel 1953 fu costretta a presenziare all'inaugurazione della sua prima
mostra stando distesa su un letto, nello stesso anno subì l'amputazione
della gamba destra ma, con fermezza e volontà, nonostante il dolore e e la disperazione, continuò a dipingere. Morì
di polmonite l'anno successivo, nel 1954, ed i suoi funerali furono
solennemente celebrati in
forma pubblica.
Francesca Santucci
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