Autunno in collina (a Belgirate)
di Eleonora Bellini
Dalle brume d'ottobre il lago mesto
sale ed evapora ai crocicchi e tra le grate
della casa d'estate, su in collina.
E' nudo il muro e la parete trema
ora che gli inquilini son partiti.
Alta e solitaria
s'attarda la gazza sul ciliegio,
avida d'oro e di pagliuzze ambrate.
C'era una volta la mano di un bambino,
tracciava i segni
e i colori del paesaggio sopra l'albo
da disegno, dov'erano
perfetti il lago, l'albero dei cachi, la casa
e la sua grata.
Nulla
lasciava presagire in quel momento
la porta chiusa, il focolare spento.
(Ah, la vita sognata! Nel dolore
è acre come strappo alle radici,
nel rimpianto morde
come gelo le ossa nella notte.)