Il fiorire e il rapido
sfiorire della rosa, metafora della vicenda
effimera e fugace dell'amore e della giovinezza,
fu un tema ripreso anche in pieno Cinquecento
nella letteratura francese. Tra i
componimenti più famosi del poeta francese
Pierre de Ronsard, c'è l'Ode a
Cassandra, dedicata a Cassandra Salviati,
un breve componimento, piccolo capolavoro,
che riprende il malinconico edonismo dell'elegia
latina. Il poeta invita a cogliere la rosa
quando è al suo massimo fulgore, dunque a vivere
la vita e l'amore prima che sopraggiunga la
vecchiezza.
Ode
a' Cassandre
di Pierre de
Ronsard
(
1524-1585)
Mignonne,
allons voir si la rose
qui ce matin avait
déclose
sa robe de porpre
au soleil,
a point perdu
cette vèprée
les plis de sa
robe pourprée.
et son teint au
vôtre pareil.
Las! voyez comme
en peu d'espace,
mignonne, elle a
dessus la place
las! las! ses
béautés laissé choir!
O vraiment marâtre
Nature,
piusqu'une telle
fleur ne dure
que du matin
jusques au soir!
Donc, si vous me
croyez, mignonne,
tandis que
votre âge fleuronne
en sa plus verte
nouveauté,
cueillez,
cueillez votre jeuneusse:
comme à cette
fleur, la vieillesse
fera ternir votre
beauté.
( da Les
amours )
Ode a Cassandra
Dolcezza, andiamo a vedere se la
rosa
che stamane aveva
dischiuso
la sua veste di porpora al
sole
ha perduto stasera
le pieghe della sua veste
purpurea
e il colorito simile al
vostro.
Ahimè, vedete come in sì breve
spazio,
dolcezza, ella ha, al
suolo,
lasciato cadere le sue
bellezze!
O natura veramente
matrigna
poi che un tal fiore non
dura
che dal mattino fino alla
sera!
Dunque, credetemi,
dolcezza,
finché la vostra età
fiorisce
nella sua più verde
freschezza,
cogliete, cogliete la vostra
giovinezza:
come a questo fiore,
vecchiezza
farà appassire la vostra
beltà.
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