in tasca i pochi colori nascondeva.
Diversi mestieri dovette fare
benchè giovane fosse l’età:
del legno tornitore
“bocia” con lo zio muratore
di tela cerata ai rulli
in fonderia aiuta i fonditori;
nelle ville dichiarate monumento
belle ma senza riscaldamento
nella bella stagione da restauratore lavorava
e d’inverno senza integrazione riposava.
Ed ha trovato un impiego bello
ed è diventato statale bidello.
Con concorsi e premi si è messo in vista
da attirare l’attenzione di un gallerista
e in tutto il mondo i suoi quadri si sono diffusi
dove la sua ambizione mai avrebbe osato credere.
Nella fortuna Arturo è modesto;
a mezzogiorno monta il fedele vespino
per andare su e giù dalla natìa San Martino
a creare in ogni angolo ciò che gli dà l’ispirazione
Se senza studi non si può certo pretendere
egli ha nelle mani e nella testa un grande talento;
potrebbe giusto vantarsene ma gli dà fastidio
resta lì, senza parole vuote
discreta e nascosta la cultura
ma ben chiara è l’aria nella pittura
dalla magica natura assorbita
con gli occhi e dal cuore e nelle vene sentita.
Nei suoi quadri non ci sono solo colori
ma luci e ombre e tanto calore.