Arturo Bonanomi

 

note biografiche
 



 

Nato il 13 gennaio 1920 a Calolziocorte, A. Bonanomi vive ed opera a Lecco, affermandosi come artista in ambito pittorico dopo aver praticato l'arte del restauro e della decorazione. Tale attività originata dalla frequentazione del pittore Frigerio negli anni '30, si è perfezionata con Sora negli anni '50 e Vitali negli anni '60.
Fu però Donato Prisia che incoraggiò il giovane autodidatta a perseguire quella strada che lo avrebbe condotto a lavorare come affrescatore per Guido Frisia negli anni '60: venne così avviato con successo il ripristino degli affreschi per il conte Albertoni a Montevecchia, per la contessa Arese Lucini a Osnago e per il marchese Sommi Picenardi a Olgiate. In seguito ebbe peso su Bonanomi il giudizio incentivante di Vitali che favorì ed agevolò in lui la ricerca di una propria originalità.
Negli anni '70 e '80 va menzionata l'affermazione in Liguria dove, nell'ambito di concorsi a "temi di pittura", gli vennero aggiudicati prestigiosi premi; non è possibile citare le decine di mostre personali e riconoscimenti che lo videro affermarsi, oltre che a Lecco, nelle più disparate città d'Italia come Milano, Brescia, Bergamo, Verona, Ventimiglia, Bordighera, Torino, Pescara, Cagliari, Palermo, e in altre all'estero come Lione e Londra.
Paesaggi agresti e alpestri, frutti e fiori, tutto è reso con la sicura acquisizione di tecniche pittoriche, accorgimenti e colori che concorrono ad una felice sintesi compositiva.
Bonanomi si è rivelato anche poeta tramite poche ma significative composizioni scritte negli anni '40, '80 e '90.
La realtà, attraverso la parola, si rivela più complessa e diventa uno spazio suggerito dall'immaginazione e dal desiderio di fissare gli stati d'animo, superando la semplice rappresentazione figurativa: è questo il nuovo universo in cui la parola, evocando, sopperisce alla pura descrizione e diviene una diversa possibilità di lettura puramente interiore.

(dal libro Fragmenta vitae, Edizioni Contatto, settembre 2004)