“Non so perdonare”, “Le tue ali nere”, Se fosse vera
la notte”, “Ora”, “Ipotesi di un amore”, “Il sole e
la luna”, “Omnes eodem cogimur”, “Io e te, Maria”,
“E adesso ammazzateci tutti”, “Filastrocca di Mastro
Temporale”: questi i titoli dei 10 brani contenuti
nel nuovo cd di Pino Barillà, il cantautore
calabrese presente da anni sulla scena musicale,
impegnato nel sociale, ma che felicemente asseconda
la sua vena più intimista, accogliendo echi e
suggestioni delle più disparate sonorità, dal più
puro stile cantautorale italiano fino alla musica
jazz.
Simili a gemme in uno scrigno, sono tutti brani
altamente poetici, in sospensione fra fiaba e sogno
(il sole), ma pure non manca l’ombra (la luna)
laddove sale ad esplodere, come un urlo, il
provocatorio canto di denuncia “Ammazzateci tutti”,
ispirato dalla ribellione dei ragazzi
calabresi in seguito all’omicidio del vice
presidente del consiglio regionale della Calabria:
Franco Fortugno.
Allora, in rievocazione del tragico accadimento,
anche la voce calda e carezzevole del cantautore
calabrese, interprete non solo della dignitosa
protesta della sua terra da secoli oppressa ma, più
in generale, del nostro sud sempre tanto calpestato,
avvilito, vilipeso (e, probabilmente, di tutti i
“sud” del mondo), si modula aggressiva e diviene
grido rabbioso, disperato, di denuncia, contro
l’ingiustizia, a favore della giustizia universale.
Francesca Santucci
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per ascoltare il brano:
" E adesso
ammazzateci tutti"
E ADESSO
AMMAZZATECI TUTTI
Un urlo
nella sera, un urlo nella testa,
cinque colpi che tu senti in questa stanza;
hanno sporcato di sangue la tua festa
ma quando finirà questa mattanza…
L’hai
sentito alla radio, ti han descritto la scena,
“Fujitivìndi … dassàtici ‘sta terra ai farabutti”
ma tu stavolta gridi a voce piena:
“E adesso ammazzateci tutti!”
Piangono i
giovani, ma non sono piegati,
loro son stanchi di chi ruba la speranza.
Monta lo sdegno, ormai si son stancati:
hanno capito di questa lotta l’importanza.
Non c’è
silenzio a Locri sulla sabbia,
la voce corre come in tutti i lutti,
ma non è un pianto, è un grande urlo di rabbia:
“E adesso, ammazzateci tutti!”
Vengono i
giovani, a pulire il sangue,
vengono da Polistena, da Reggio,
col volto bello, pallido ed esangue,
hanno capito che la paura è il peggio.
Si
abbracciano, conoscendosi per strada,
si abbracciano, fratelli in mezzo ai flutti,
sanno che solo il coraggio sarà rada:
“E adesso, ammazzateci tutti!”.
Siam
dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam
dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Brilla la
pioggia della terra di Montalto,
piange anche il cielo su quel luogo profanato,
scivola come pianto di madre, sull’asfalto,
innocente del sangue lì versato.
Per pochi
maledetti siamo sputtanati,
per pochi infami siamo sporchi e brutti,
noi invece siamo in tanti, e siam rinati:
“E adesso, ammazzateci tutti!”
Nessuno
parli di odio, nessuno invochi morte,
Nessuno parli di sangue, nessuno invochi lutti,
chi tanto ha sofferto, non augura stessa sorte.
E se ci riuscite “Adesso, ammazzateci tutti!”
La guerra
la vinciamo se rinunciamo ad odiare,
la guerra la vinciamo col lavoro uniti tutti.
‘Sta guerra la si vince con il coraggio di amare:
e voi mafiosi oggi avete perso: ammazzateci tutti!
Siam
dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam
dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
A M M A Z
Z A T E C I … T U T T I !!!
Credits:
Testo: Giovanni Pecora Musica: Pino Barillà - Alessandro
Luvarà Arrangiamenti e realizzazione: Alessandro Luvarà
Chitarre: Giancarlo Mazzù Seconda voce e cori: Tania Borgese
ed alcuni "ragazzi di Locri" Registrazioni, mixaggi e
mastering: Alessandro Luvarà presso Spain Audio Studio -
Molochio (RC) Canta: Pino Barillà contatti: info@pinobarilla.it
- info@polistena.net tel. 0966 0966 935 206 (tel. e fax) -
0966 936 036 cell. 338 8057236 - 349 366 8216 fax 178 227
1483 (attivo h24) NOTA DEGLI AUTORI: Questo brano è
distribuito gratuitamente su internet in formato audio mp3
su concessione degli autori solo per uso privato e senza
fini di lucro, ma è regolarmente registrato in SIAE.
Pertanto chiunque volesse utilizzarlo per usi diversi da
quello privato è pregato di adeguarsi alla normativa SIAE in
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