Aniello Scotto nasce a Napoli il 23 giugno 1959. Ad appena sei
anni già disegnava sotto lo sguardo compiaciuto della nonna, con i tizzoni tolti
dal braciere, il levarsi ed il danzare delle fiamme. Da allora egli ha sempre
ricercato, dapprima inconsapevolmente, poi con vigile passione il bello nelle
sue varie forme aiutato anche dall’ambiente in cui viveva: l’ambiente della
Napoli greca romana così carica d’ancestrali forme e di tanti tesori artistici
prodotti da grandi maestri del passato.Con quest’acquisito bagaglio e divorato
dal sacro fuoco informato al concetto di “Mimesis”Aniello Scotto s’iscrive prima
al Liceo Artistico e poi all’Accademia delle Belle Arti dove recepisce la
lezione pittorica di Domenico Spinosa. In quegli anni la sua pittura corposa e
densa diventa monocromatica, ma conserva tratti fantastici ed una vis pittorica
che lo porta durante il terzo anno accademico,con l’incontro del maestro Bruno
Starita,ad abbracciare con entusiasmo e pregevoli risultati l’arte
dell’incisione.Nelle sue incisioni l’onirico è sempre più esaltato dal
virtuosismo del bulino e dall’eleganza del segno liberato dalla punta
dell’acquaforte e ciò porta Aniello Scotto a far volare la sua fantasia in mondi
creativi ed intravisti solo nei sogni. Frattanto la sua pittura si arricchisce
di una tavolozza di colori che riescono fondersi tra loro arrivando ad un
monocromatismo non monocromatico, mentre la perfezione nel disegno si sposa al
colore ed alla fantasia creando un unicum di notevole vigore pittorico e
raffinato gusto. Nel 1982 gli viene conferito il premio “Primo Vere”per la
grafica dall’Accademia Nazionale di San Luca di Roma per l’incisione
“Apocalisse”,che definiscono la sua capacità di magia espressa in segno e
fantasia intesa come fusione di idea e gestualità. Nel 1986 all’incontro con il
poeta Gerardo Pedicini segue la pubblicazione del libro “Dodici sonetti ancipiti
per Dodici capricci incisi”(ed. etra/arte) presentato per la prima volta in
Spagna nel 1986. Poco incline al pubblico giudizio preferisce appartarsi nel suo
studio “…è lì che si scatena, ed è lì che si accentua la sua ispirazione
d’artista, l’operosità frenetica della sua esaltazione”(Alfonso Bottone)
operosità che lo porta ad innumerevoli esposizioni e riconoscimenti. Dal 1987
mantiene una corrispondenza con il maestro Fabrizio Clerici e Pietro Annigoni,
si tiene lontano da certi ambienti artistici del mondo ufficiale. Proprio nel
silenzio del suo studio accresce lo sforzo costante del tradurre il vero e il
reale nella continua ricerca di se stesso, ostentando una mente affollata
dall’espressione di un’incessante produzione di lavori, dalle incisioni ai
pastelli, dai carboni alla pittura. In seguito all’evoluzione e ai nuovi
ordinamenti dell’Accademia, la passione per il bello unito all’amore per
l’insegnamento lo portano a presentare un progetto teso a valorizzare il
patrimonio dell’Accademia riproducente gessi dall’antico e da opere del XIII e
XVIII sec., una collezione unica degna di essere riprodotta sia in disegno che
incisione. Crea così una “palestra di lavoro” per gli allievi dell’Accademia
istituendo un corso di Disegno Artistico. La sapienza delle Tecniche e il suo
classicismo definiscono la sua capacità espressiva. Ogni momento della sua vita
è intesa come Arte, Arte tesa a valorizzare e migliorare il “Bello” nell’Arte.
Visita i siti personali dell'Artista:
www.anielloscotto.it
http://incisioni.anielloscotto.it/
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