Antonia Chimenti
NOTA CRITICA
"SCRIVO, E IL
CUORE PIU' NON SOFFRE" DI FRANCESCA SANTUCCI
settembre 2007, Edigio'
Tutti i temi santucciani ritornano in questa silloge; in primis l'Amore,
quello Unico ed Assoluto, cui é indissolubilmente congiunta nel ricordo e
nella speranza, poi il Dolore, che nasce dalla consapevolezza della vanità
delle illusioni.
Assistiamo ammirati a questo ulteriore stadio della ricerca/elaborazione/espressione
artistica di Francesca Santucci e non esitiamo ad affermare che ci stiamo
avvicinando alle punte massime della Poesia (penso a Shakespeare, a
Leopardi).
In una totale assenza di ingombrante retorica, la melodia del canto culla
e trascina forti emozioni e vivide immagini del paesaggio esteriore ed
interiore, che pulsano all'unisono.
I temi santucciani del Dolore, dell'Amore, ma anche quelli del Sogno e del
Ricordo, vivono qui un armonioso rapporto nella purezza dell'elaborazione
estetica.
Ci riconosciamo nella bellissima composizione dal titolo "Amore non
chiamerò", che segna una tappa evolutiva nel percorso interiore
dell'Autrice e ne "La Primavera"{ non casualmente l'immagine di copertina,
opera della pittrice Tamara de Lempicka, richiama la freschezza radiosa di
questa stagione della vita dell'uomo e del tempo).
Le due composizioni sono foriere di Speranza e di Fede nel valore
intramontabile dell'Arte e della Poesia. Il loro connubio armonioso esalta
la forza vivificatrice dello Spirito che le alimenta entrambe.
Nell'incanto dell'armonia interiore, penosamente conquistata, i falsi
miraggi si vanificano dolcemente.
Sola permane l'eterna, splendente giovinezza dell'Anima.
Antonia Chimenti, Toronto 10 settembre 2007