Selezione poetica
Mai natura più prodiga,
più amica,
solidale e pronta a donare,
per cure ricevute,
la sua bellezza.
A Te, infinita Bontà,
che tutto generi,
grazie rendo.
Braccia verso di me
protese
un bocciolo schiudono,
che bacio, grata,
nel riconoscere
un silenzioso invito
a dissetare aride zolle
di terra riarsa
dal sole rovente,
a radunare in tenero abbraccio
solitarie piantine,
a disegnare un isolotto,
che in cerchi concentrici
un tronco avvolge,
a spiare piccole foglie,
su esili steli,
che un fiore vedranno,
a tender rapita la mano,
per carezze a vellutati petali
di selvatica rosa.
Custode dell’Eden,
col sol levante,
col sol cadente.
Ci son cose
Che non puoi spiegare,
ma qualcosa avviene
e spesso non è bello per te.
E tu accetti.
Tutto un mondo ne è sconvolto,
ma tu non contrasti,
perchè peggio sarebbe
il danno.
E accetti,
non senza sforzo,
l’umiliazione d’esser fraintesa,
giudicata,
insultata.
Non per viltà,
credimi,
ma perchè sai
che è meglio così.
Se accetti la tua realtà
di dolore
senza sopprimere
quella luce
che, indomita,
fiaccola accesa,
resta pur sempre
a scaldare
stanco coraggio,
a illuminare
tortuoso cammino,
controcorrente ed unico,
che è il tuo,
ogni giorno nuovi indizi
accende,
senza alimentare
speranze.
Bene o male
tutto finisce
e non ci sarai tu
a raccogliere sparse rovine
di nervi franti
e lacrime.
In vostra compagnìa,
ieri,
cuori miei,
per piangere
nel ricordo,
accarezzar le vostre effigi,
ammirare estasiata,
le piantine rigogliose,
i fiori,
che un’anima bella,
riconoscente,
in mia assenza,
a voi portò.
Anche di lei
il ricordo
strugge il cuore,
forte compagna
di avventurose
scoperte,
quando niente
era tutto,
in povertà,
condivisa
con amore.
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