Pensieri,parole,emozioni
Bozzetti mediterranei
Un cavaliere
mediterraneo
"Signori si nasce..."
recita un adagio. Rocco può vantare questo merito. Par sfiorare,
quasi in superficie, le cose, gli esseri, la vita; ma dietro
l'espressione sorniona ed apparentemente trasognata è presente con
l'azione rapida e di immediato effetto. Poche parole, appena
suggerite, sottendono un fondo di riflessione e di saggezza
acquisite con gli anni e con l'esperienza. A chi gli si rivolge col
dovuto e meritato titolo di "Cavaliere" risponde con ironia: "Macché
cavaliere! Voglio ancora i cavalli da cavalcare, come al mio paese,
con mio fratello..." Estrae l'insegna di onorificenza, che non
esibisce, ma mostra agli amici, e la ripone. Quanta nostalgia in
questo accorato rimpianto, in questa rievocazione di uno stralcio di
vita trascorsa in Italia, nelle Puglie! Quanto pudore negli affetti!
Vien fatto di ricordare l'accoramento espresso da Albert Camus, in
cui tutti si riconoscono: "Oh jeunesse, dont le souvenir
desespere!"
Quando Rocco racconta eventi passati non opprime l'interlocutore;
evoca, piuttosto, e da' l'impressione di parlare di un'altra
persona, senza compiacimenti e senza enfasi arrogante. Teme di aver
dimenticato la lingua italiana, ma non è affatto vero; il suo
linguaggio è incisivo, il timbro della voce caldo e profondo. Il
linguaggio di Rocco è quello tipico di chi è abituato a molto
meditare e che pertanto fa affiorare solo in parte questo percorso
interiore. Quest'attitudine introspettiva gli permette di cogliere
al volo, con estrema sensibilità e con generosità, situazioni
complicate. E' sorprendente sentirlo parlare con tanta dedizione di
"casi" psicologici, di persone in difficoltà. E' molto raro trovare
ancora oggi chi à disposto a protendersi con coraggio e con audacia
verso la sofferenza "morale" del prossimo. Rocco lo fa spesso; a suo
rischio. E' un cavaliere senza paura; un cavaliere mediterraneo
senza cavallo, ma con un grande cuore e con una fine sensibilità,
che sa nascondere elegantemente con la sobrietà delle parole e con
la semplicità dei modi.
Sera d’estate
Nel percorso dal mare di Monopoli alla collina di
Fasano si fermarono lungo la strada per raccogliere cicoria selvatica
fresca e profumata.Una brezza leggera sollevava dolcemente i capelli
salmastri delle due ragazze, che si sedettero sul muretto di sasso per
inebriarsi di sole e di vento, ad occhi socchiusi.
Maria e Michele, chini sulle zolle rossastre, tagliavano con
meticolosa perizia le salutari foglioline e riempivano un sacchetto di
plastica.
Trascorsero dolcemente l’ora del crepuscolo in quel luogo, prima di
riprendere il percorso ,che li avrebbe riportati a casa, dove li
attendeva un bagno caldo e uno spuntino profumato e colorato come una
tavolozza d’artista: rucola,pomodori,aglio,pane raffermo ammorbidito
nell’acqua salata,olio,origano…
Giuseppe era appena rientrato dal suo viaggio a Bologna con il suo
camion. Antonia,sua madre, gli aveva preparato una cena sostanziosa e
corroborante. Sullo sfondo, dal juebox uscivano le stimolanti note del
Ballo di Simone.La figlioletta si presento` all’improvviso con
la bocca sporca di cioccolato.Era infatti reduce da una visita furtiva
al negozio di generi alimentari, dove non aveva saputo resistere
all’attrattiva delle leccornie, che sua madre vendeva agli altri
bambini….
Rucola e libri
Erano le dieci del mattino. La giornata si
annunciava calda, ma le foglie argentate degli ulivi offrivano il loro
eterno incanto e una brezza leggera alitava tutt’intorno.
I gerani di tutti i colori offrivano il loro volto infantile al bacio
del sole. Di primo mattino le amorevoli cure di nonna Antonia avevano
offerto la loro dose giornaliera di ristoro.
Agnese si incammino` lungo un piccolo sentiero: portava un plaid di
lana , il libro dei compiti delle vacanze e una fetta di pane
profumato di forno.Giunta ai piedi di un prugno maestoso, dispose con
cura il panno, si sdraio` pigramente e comincio` la lettura.
Si concesse un breve intervallo: si alzo`, colse alcune foglioline
fresche di rucola selvatica, le assaporo` lentamente, notando con
delizia il loro armonioso abbinamento col pane fresco…Poi riprese a
leggere.
Pigri e indifferenti, i candidi trulli scintillavano felici sotto il
luminoso sole d’agosto.
Tra le rovine di Grumentum
“ Luci ed ombre” ripeteva con dolce ossessione il
vecchio custode delle rovine.Seduto all’ombra di un albero, con una
coppola nera sulla testa ,accolse con dolcezza Vito e Luisa che,
satolli di sole e di mare, volevano vivere l’incantesimo di un
incontro con la Storia.Li accompagnava uno spensierato
rokettaro,ignaro di mitologia e antichita` greche, ma precocemente
saggio e amante della Bellezza.
Un silenzio solenne, interrotto solo dal canto delle cicale, formava
l’ideale cornice per questo pellegrinaggio verso le tombe dei Padri.
Luci ed ombre,grandezza e miseria.Il tempo scorre,apparentemente.In
realta` in alcuni momenti magici si ha la percezione della durata,
dell’eternita`.Le rovine scintillano sotto il sole,parlano…Ma non
destano tristezza.Il volto di chi guarda e sa vedere e` sereno.Il
sole,il vento caldo,il cielo azzurro,la musica delle cicale,il vecchio
custode e il dolce, silenzioso sussurro delle ‘rovine’,dove
occhieggiano maliziosi i papaveri,evocano l’Eternita`.
Giuseppe, un uomo mediterraneo
Misurato e discreto, istintivo e pudico, dimesso e
fiero. Imparo` tanto dalla vita e insegno` tanto a tutti, col suo
silenzio e la sua operosita`, fino alla fine.
Mai un lamento usci` dalle sue labbra.Era un
modello di riservatezza,era l’esatta antitesi del chiassoso
esibizionismo oggi imperante. Il suo amore
per il mare era semplice e non pretenzioso; al sole,
al mare e alla brezza chiedeva alimento ed energia,
vita e forza. Maltrattato e umiliato da tanti, non reagiva; lasciava
che gli eventi gli dessero ragione. La vita
gli ha riservato dure sorprese, ma ha sempre reagito con dignita`, in
una solitudine interiore ed esteriore, che non ha alterato il suo
equilibrio. Detestava le complicazioni.
Era l’esatta esemplificazione dell’ideale greco di
misura.Lavorava senza essere schiavo del lavoro, coltivava innocenti
passatempi: piccoli viaggi,letture,teatro,senza esserne ossessionato.
Non parlava mai di se`, ma era compiaciuto quando
altri ne apprezzavano la delicatezza,
l’abilita` nel mestiere, l’onesta`.
Non voleva avere ragione a tutti i costi, si sentiva piccolo. Ma nel
cuore di tutti e` rimasto grande.
Rosolio
C’era il rituale delle visite. Si entrava nel
candido soggiorno, generalmente il trullo centrale. Tutto era bianco:
i muri tinteggiati a calce, i pavimenti di pietra strofinati ogni
settimana con la spazzola, chine a terra, in ginocchio…La vetrinetta
esibiva una collezione di bicchierini da liquore e zia Angelina, con
la sua aureola di capelli candidi, che ben si intonava all’ambiente,si
indaffarava a servire il suo liquore di rose alla nipote Maria, venuta
da lontano con le sue bambine.
Quanta saggezza, quanta fierezza! Era sola, ma felice e orgogliosa di
esserlo. E impartiva lezioni senza saperlo e volerlo: insegnava a due
bambine che la vita va colta, gustata giorno per giorno, nella
semplicita` di una candida dimora, al riparo dalla concitazione, dai
demoni interiori: paura, risentimento,ansia,gelosia,rimorso, in un
perenne “fiat”, fuori dal tempo e dallo spazio.
Latte di mandorla
Fresco,dolce,contro l’arsura nei caldi
pomeriggi.Era un altro protagonista dei rituali di accoglienza. Il
fresco sorriso di Maria, la sua abilita` nel tessere scialli per
serate da sogno, i suoi fiori sempre freschi e il latte di mandorla,
servito allungato con acqua fresca. Quando l’estate era estate, quando
si imprimevano vivide nella memoria le impressioni suscitate dalle
persone, dai loro gesti;quando la curiosita` nei confronti degli
esseri non era inquinata dalla delusione e dai risentimenti.
Cara,dolce Maria, molto femminile,accurata ed elegante. A suo agio nel
suo mondo di dolce fata. Attenta, disponibile, operosa e
ambiziosa,senza eccessi.Una donna mediterranea, felice di esserlo.Una
donna che non si vergognava di essere tale, in un paesaggio che le
assomigliava,
caldo,
armonioso e fiorito.
Antonia Chimenti, da Toronto il 3 aprile 2005
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