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Angela Vedda artista digitale |
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Nessun silenzio al mondo è più silente di quello che sopporta l'anima, e se trovasse voce sgomenterebbe la natura e atterirebbe l'universo. E. Dickinson
Nessuno comprende realmente l’altro. Nessuno comprende realmente il dolore altrui. Gli altri dicono di comprendere, dicono di capire, si commuovono, agli occhi hanno lacrime che sgorgano persino copiose e rigano le guance in autentico moto di com-passione. Quelle lacrime sono sincere, chi si commuove non finge, è davvero sincero in quel momento… in quel momento…ma chi soffre “quel” male, quello, quell’altro, variamente manifestato, chiamato, sondato, analizzato, diagnosticato, costretto in un letto, in una carrozzina, a stampelle aggrappato disperato, chiuso dentro un cerchio di dolore vero, reale, fisico, psichico, che scuote le ossa, i muscoli, la pelle, che tormenta l’anima e devasta, perso in un’ossessiva alienazione alla quale riparo non trova, resta solo con la sua solitudine, con il suo silenzio, oppresso da pensieri angoscianti, tristi, cupi (e cos’altro mai potrebbero essere?). ...E poi un giorno lo sguardo riesce a spingersi oltre la finestra, si scorge un lembo d’azzurro, si è sorpresi da un suono quotidiano, una voce familiare, una musica piacevole, uno sguardo innocente di bimbo in attesa, che arriva da lontano eppure colpisce dritto al cuore, ed allora pare di poter ancora sopravvivere, vivere, sognare, sperare …e si comincia a lavorare dentro, a scavare in profondità, maceria dopo maceria si riesce a liberare ciò che attende di riemergere, procedendo, ora, in una vita non più orizzontale ma verticale, all'in giù, affondando in se stessi, estraendo come gemme dalle miniere il meglio che resta di sé …e nel cuore, proprio come un bel fiore di primavera, la speranza rinasce. Capita, può capitare nella vita, perché imperscrutabili sono i destini, e la nostra vita in fondo interamente non ci appartiene, che eventi improvvisi ci sorprendano, colpendoci fin nel più profondo, che ci privino di forze fisiche e mentali, che ci fiacchino nel corpo e ci annientino nello spirito, all'improvviso passiamo dal chiarore al buio, dal giorno alla notte, intrappolati in un tunnel dal quale sembriamo non scorgere mai l'uscita, poi, però, qualcosa d’altro può accadere, ci pare d'intravedere un barlume, seppure fioco, di luce, ed allora un residuo di forze ci guida verso l'uscita... E' accaduto anche a te, cara Angela, così, una bufera inattesa ti ha sferzata, ma tu, coraggiosa, eroica, come solo le donne in certe circostanze sanno essere, non hai permesso alla "distruzione" di piegarti, al buio di oscurarti, sei riuscita a riemergere dal tunnel traendo nuova forza da una forza già tua personale, da una dote innata che avevi in te stessa: la creatività. E così hai attinto, in rinnovata energia, alla tua passione precedente, la pittura, ed hai sperimentato una nuova forma d’arte, quella digitale, e confondendo linee, forme e colori hai saputo portare alla luce nuove linee, nuove forme, nuovi colori, delicati, violenti, abbaglianti, spesso esaltando proprio il corpo femminile variamente violato ed offeso. “Quel che non mi uccide mi fa più forte!"- era Friedrich Nietzsche ad affermarlo! Ti chiedo di fare tua quest’affermazione, cara Angela, di continuare a guardare, rafforzata, a quel cielo azzurro, di continuare a sognare, a creare, a sperare… Francesca Santucci
Sito personale di Angela Vedda: http://digilander.libero.it/colorsgallery/
Altri siti in cui è presente Angela Vedda:
http://digilander.libero.it/olb/ sezione "diversamente abili"
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