Poesie
“OLTRE I QUOTIDIANI GIOCHI”
Oltre i quotidiani giochi
di sopravvivenza
quando si offusca, si fa sbieco il volo
strane porte si aprono
a un vento di così lucente ebbrezza
che sognarlo non basta
(ma tu sognalo)
E al centro esatto del sogno
dove ha vibrazioni il colore
che l’occhio non conosce
risplenderà una tessera, un frammento
così estraneo al modello pensato
che non ha senso sceglierlo
(ma tu sceglilo)
NOMADI
Legati da una trama
Un disegno imprevisto
Complici e diffidenti
Vicini, non insieme
Ha l’incontro correnti
casuali, da inseguire
di sogno in sogno
-il suo spazio è l’incrocio,
la forma del segreto, senza il quale
la visione non s’apre
Questo il gioco essenziale
imparato da entrambi
-e non insieme.
Dietro costellazioni
che hanno mutato posto
sempre trovano il Sud
il nomade e la zingara
SOLITUDINE
Senza condivisione
dello sguardo e dell’attimo
senza che insieme ci accenda
e ci attraversi
di quell’istante la tormentata luce
chiunque sia vicino a me
non c’è
“QUELLO CHE TI HANNO DETTO”
Quello che ti hanno detto
non era vero
Puoi lasciare il sentiero
“MI DISPIACE DI AVERTI ASPETTATO”
Mi dispiace di averti aspettato
all’incrocio sbagliato
Più di ogni altro mi hai esclusa
Eri il più estraneo, il più intimo
il peggiore
e il migliore
Noi che abbiamo vissuto
di fronte al mare, lo sappiamo bene:
quello che unisce è quello che divide.
Ormai non farà differenza
confondere il passato fino in fondo-
le alghe e il sogno che si decompone
hanno lo stesso odore
Sconfinando
non farà differenza
essere stati insieme, essersi cercati,
esibire o nascondere il dolore,
regalare l’oleandro o la rosa
chiamarsi Ade o Eden.
Ciò che gli dei non salvano
mutano in costellazione.
Così lo specchio più scuro
ci vede insieme bruciare
vicini a Sirio
altrove
LABYRINTH
Al centro sempre non
chiamato chiama
il dio guardiano dell’identità
armato della sua duplicità
come di un coltello a doppia lama