Amore
nascente
Chi sei fanciulla amabile
che mi prometti amore?
Perché quell'occhio i
palpiti
vorria scrutar del cuore?
Ratto è il desio che
all'anima
di te si apprese: ignaro
n'era finora; al calice
bevea del dubbio amaro:
Ma se tu m'ami ai facili
deliri, ai cari affanni
mi rivedrai sollecito
tornar de' miei verd'anni.
*
Segue il mattin più fulgido
la notte insonne e scura,
sorride il sol dell'ultimo
lembo della pianura:
Sorgo con esso, e ai taciti
campi ritorno...Un caro
augello canta, un'agile
farfalla vola, un raro
fiore raccolgo...ah! un
angelo
la vita mia fa lieta:
sento cessar lo spasimo,
mi sento ancor poeta.
*
Grazie, o vezzosa. Io
l'anima
muto nel duolo avea.
Non ha la vita un unico
fiore se amor nol crea.
Ma questo fior sì tenero
presto avvizzisce e muore:
Virtù lo serba, e indocile
alla virtude è amore.
Trema o fanciulla...io
l'arbitro
della tua vita? Oh
cara,
a men fidar degli uomini
e di te stessa impara.
*
Arcana legge al facile
mutar d'affetti impera.
Ratto nei petti
instabili
giunge l'amore a sera.
Ned'io vorrò l'ingenua
fede spogliarti, e in
seno
dei sozzi amplessi
infonderti
l'orribile veleno...
Fuggimi, o cara, un
aspide
sotto il mio vel si
cela:
strappa la larva
d'angelo
e un demone si svela.
(Il Gazzettino, 13
dicembre 1867)
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