Maddalena De Leo

I tanti volti dell’amore: L’Ultimo Viaggio di Francesca Santucci  

 

La poesia di Francesca Santucci si caratterizza per l’immediatezza dei contenuti e la genuinità del sentire: infatti in pochi versi la poetessa riesce a raggiungere sempre vette altissime d’ispirazione inebriando il lettore con i suoni e i profumi della natura spesso evocata con tanta potenza. Eccelle quindi maggiormente nelle liriche brevi dove poche parole esprimono con maggiore incisività un immaginario sempre filtrato attraverso la sua particolare sensibilità di donna.
Il sentimento e l’approccio singolare ad un tema apparentemente scontato quale l’amore sono alla base del suo ultimo lavoro in versi,
L’ultimo viaggio, di recente pubblicazione (Edizioni Il  Foglio, 2002). In esso trovano posto poesie dotte, ispirate ai miti d’amore più importanti e problematici del mondo classico, quali quello di Orfeo e di Fedra, e liriche d’impianto più semplice anche se di più immediato "feed back". Il connubio tra il concetto di amore nell’antichità e quello moderno appare perfetto: le luci e le ombre, l’accendersi e lo spegnersi della passione, spesso non corrisposta con pari intensità, sono gli stessi ed identico è il loro modo di riproporsi.
Notevole è una delle prime poesie presenti in questo libro, "Il richiamo", che riassume nei pochi versi che la compongono il significato vero e vincolante dell’attrazione amorosa, voluttuoso appare invece l’amore in liriche quali  "Il Volo’" e "La Tempesta " ove esso è portatore di gioia come anche di annullamento della personalità.
Una raccolta delicata, quindi, ma allo stesso tempo dotta che consente una pausa romantica nel frenetico affaccendarsi quotidiano.