A C.G.
Ti desidero così,
dentro un tailleur spinato,
gonna al ginocchio e collant
per voluttuoso mare di trame
in puro nylon; ove m’incanto
e dei pensieri inspiro
quell’odore intenso
e mai sedato di pelle.
Cullato con lo sguardo
sopra bordi fustellati
di un decolté nero
mi scopro diverso,
quel che non ero:
solitario feticista
privo d’umano affetto.
Mi dimeno, umiliato,
mendicando altrove
l’amore appassito
nell’infiorescenza
di un tuo sguardo.
M’incaglio sopra corpi
osservandoti riflessa,
timida ed assorta
in un pallido disagio,
pregna di quella luce
che sprigiona sensualità
ovattata in chiaroscuri
ti sento, e mi neghi
tendendomi l’anima,
curiosa ed assetata
per ogni indecente,
borghese apparenza.
Di Enrico Pietrangeli – Diritti depositati